Il candidato grillino si ritira | E i social si riempiono di insulti - Live Sicilia

Il candidato grillino si ritira | E i social si riempiono di insulti

Alì Listi Maman

Alì Listi Maman, che è stato molto critico col Movimento, incassa la solidarietà di Forello.

Palermo
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3 min di lettura

PALERMO– Il candidato simbolo dell’accoglienza del M5S al Consiglio comunale di Palermo si ritira, non risparmiando critiche al movimento sul programma e sui social viene pesantemente insultato: come scrive l’agenzia Adnkronos. Con commenti anche razzisti.

Accade a Palermo dove Alì Listi Maman, volto simbolo dell’integrazione e delle politiche dell’accoglienza, ma di nazionalità italiana, si è ritirato dalla lista di M5S per le Comunali di Palermo. “Nel movimento non c’è confronto – ha lamentato l’ormai ex candidato – il programma, a due mesi dal voto non c’è, ridotto e sostituito con slogan banali e di deboli significato”. “Mettiti sopra un barcone, tu e i tuoi connazionali e andatevi a riprendere il vostro, invece di scappare come topi”, scrive un utente Facebook. Un altro scrive: “Vai a combattere nel tuo paese e non venire a rompere i co..ni nel nostro”. Un’altra scrive: “Non credo neppure a una parola di quello che ha detto e scritto, chissà perché è stato emarginato”.

Un altro attacca l’ex candidato scrivendo: “Ogni scusa è buona per screditare il M5S ma ormai solo i boccaloni credono alle illazioni di regime pilotate dai poteri forti”.

Alì Listi Maman è stato fra i candidati più votati alle Comunarie di fine dicembre. Il suo sfogo è stato raccontato sui social. “A nulla è valso l’entusiasmo e la partecipazione che hanno accompagnato la presentazione delle mie proposte, frutto di tanto lavoro e dedizione e che considero valide e ragionate – scrive su Fb Ali Listi Maman – Non voglio entrare nel merito, in questo mio particolare momento di dispiacere, degli episodi e dei particolari accaduti che mi hanno fatto maturare il dissenso che con dolore sto manifestando, ma desidero esprimere tutta la mia delusione per un Movimento che di fatto mi ha emarginato, ignorando il contributo possibile offerto con le mie proposte e mostrando un sostanziale disinteresse verso un mio fattivo coinvolgimento nel programma politico da presentare ai cittadini palermitani. Un programma politico che necessariamente, specie per una città piena di problemi come Palermo, deve rivelarsi innovativo e articolato in proposte precise e fattibili e che, a poco più di due mesi dal voto, paradossalmente non c’è, ridotto e sostituito in slogan banali e di debole significato”.

“Esprimiamo piena e incondizionata solidarietà ad Ali Listì Maman per gli insulti a sfondo razzista ricevuti a mezzo social. Chiunque adoperi un linguaggio discriminatorio e violento non offende soltanto Alì, ma lede l’immagine stessa del Movimento 5 Stelle, che ha sempre fatto del rispetto della persona una sua bandiera”. Lo dice Ugo Forello, candidato a sindaco di Palermo del M5S. “E’ vergognoso tirare in ballo il M5S su una questione grave come quella che ha coinvolto Alì – aggiunge – strumentalizzando le parole di persone in alcun modo collegate al Movimento, ed è altrettanto vergognoso che quei commenti non siano ancora stati rimossi da Facebook”. A Maman giunge l’invito del portavoce nazionale dei Verdi Angelo Bonelli esprime la solidarietà del movimento e invita Maman a candidarsi a Palermo con la lista dei Verdi. Solidarietà anche da parte del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: “Ancora una volta, in vista della campagna elettorale, quello che potrebbe essere un dibattito ed un confronto anche dai toni accesi, scade nella più bieca fiera degli insulti, adesso anche a sfondo dichiaratamente razzista – dice -. Così come qualche giorno fa ho voluto esprimere solidarietà e vicinanza a chi ha subito violenti attacchi e minacce persino rivolti ai propri familiari, oggi sento il dovere, anche come sindaco di Palermo, di esprimere la mia più totale solidarietà ad Alì Listi Maman, avvocato palermitano oggetto in queste ore di insulti razzisti sui social network. Spiace anche vedere che proprio i social network, che potrebbero essere luogo virtuale di dialogo e partecipazione, sempre più assumono i contorni di un mero veicolo di odio, subcultura, violenza e falsità”.

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