Burrello, capo dello spaccio |Condannato a 14 anni - Live Sicilia

Burrello, capo dello spaccio |Condannato a 14 anni

La sentenza del processo abbreviato. I nomi e le condanne.

Processo "Grimaldi Square"
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CATANIA – Carlo Burrello è stato condannato a 14 anni di reclusione. Non fa sconti la Gup Simona Ragazzi per quello che è stato definito dagli inquirenti il “gestore della piazza di spaccio che sorgeva tra il civico 6 e 7 del viale Grimaldi a Librino”. La giudice ha quasi in toto accolto le richieste di pena del pm Rocco Liguori anche per gli altri cinque imputati processati con il rito abbreviato. Inflitte pene dai sette agli otto anni di carcere per i “picciotti” di Burrello: Salvatore Conticello, Piero Natale Russo, Carmelo Distefano, Vittorio Cristian Russo, Alfio Agatino Sicali. Tutti sono accusati di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga.

Lo scorso ottobre erano stati arrestati in sette dalla Squadra Mobile nell’ambito dell’operazione antidroga denominata Grimaldi Square.E ‘ rimasto fuori dal rito alternativo Gioacchino Strano per cui si procede con il processo ordinario. E’ stata stralciata anche la posizione di un minore, al vaglio del Tribunale dei Minorenni di Catania.

Andiamo nel dettaglio della sentenza. Carlo Burrello e Alfio Agatino Sicali, difesi dall’avvocato Salvo Pace, sono stati condannati rispettivamente a 14 e 8 anni di reclusione. Salvatore Conticello, difeso dall’avvocato Pippo Napoli, è stato condannato a 7 anni e 4 mesi. Pena di 8 anni di detenzione per Natale Russo, difeso dall’avvocato Maria Caltabiano. Condanna in continuazione con altra sentenza per Carmelo Distefano, difeso dall’avvocato Vito Di Stefano: la pena stabilita dal Gup è stata di 8 anni e 3 mesi. Chiude la lista dei condannati, Vittorio Russo con una condanna a 8 anni.

L’INCHIESTA Intercettazioni, appostamenti, dichiarazioni dei pentiti. Sono questi gli ingredienti dell’inchiesta della Squadra Mobile, coordinata dalla Dda, che ha portato all’arresto lo scorso ottobre del gruppo che avrebbe gestito nel 2014 la piazza di spaccio di viale Grimaldi. Un bazar della droga, che però secondo i collaboratori Davide Seminara e Salvatore Cristaudo avevano come responsabili Dario Caruana, Giovanni Caruana e Giuseppe Nicolosi (coinvolti in altre inchieste sul gruppo di Nizza e uomini di fiducia dell’ex latitante e capo della mafia di Librino).

Dalle conversazioni captate dai poliziotti della Narcotici sarebbe emerso chiaramente il ruolo di Carlo Burrello, che avrebbe gestito lo smercio dello stupefacente in quella fetta di palazzi e cemento. Un ruolo di coordinamento che potrebbe essere legato anche ai suoi rapporti di parentela con un esponente di calibro dei Santapaola di Catania. Carlo Burrello è il genero di Marcello Magrì. Il suo nume compare nell’indagine antimafia Kronos: per gli investigatore avrebbe assunto un posto di rilievo nella nuova cupola dei Santapaola. Marcello Magrì è anche il fratello del più noto Orazio, boss di Cosa nostra sotto processo per mafia e omicidi.

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