Gli spari in trattoria e la fuga| La banda intercettata su WhatsApp - Live Sicilia

Gli spari in trattoria e la fuga| La banda intercettata su WhatsApp

Una delle pistole sequestrate durante il blitz

Microspie, telefonate, chat. Ecco come l'organizzazione italo-tedesca è finita in trappola.

IL BLITZ MELTEMI
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2 min di lettura

PALERMO – Quella al porto di Palermo non fu l’unica arma sequestrata. Oltre alla 357 Magnum che si trovava nell’auto di Massimiliano Bellavia, gli investigatori hanno scovato altre due pistole – una semiautomatica ed un revolver – 350 cartucce e armi da taglio nel corso dell’operazione “Meltemi” che ha portato a venti fermi tra l’Italia e la Germania.

Sotto sequestro sono finite pure due pistole giocattolo e due lanciarazzi, tutte a disposizione dell’organizzazione che avrebbe fatto capo a Placido Anello, un insospettabile imprenditore palermitano che in Germania aveva aperto due ristoranti. A svelare le dinamiche che mantenevano vivi interessi ed affari nel capoluogo siciliano, le intercettazioni telefoniche ed ambientali, comprese le registrazioni di numerose conversazioni che avvenivano tramite “WhatsApp”.

Messaggi e chiamate vocali che avrebbero permesso all’organizzazione di pianificare ogni movimento, soprattutto gli spostamenti dalle città tedesche all’Italia. Il tenore delle conversazioni, come gli inquirenti hanno spiegato, era molto violento, la banda italo-tedesca dimostrava di essere disposta a tutto.

Nella maggior parte delle conversazioni captate dalle microspie e dai sistemi ad alta tecnologia adottati dalla polizia tedesca che teneva i telefoni sotto controllo, le armi venivano chiamate “piombi” o “ferri”. Alcune di esse dovevano essere ben nascoste, altre trasportate in Sicilia. Proprio come la “Smith & Wesson” sequestrata lo scorso anno: per eludere i controlli era stata inserita in un doppiofondo creato ad hoc all’interno della macchina, ma le intercettazioni hanno permesso ai finanzieri di intervenire subito dopo l’arrivo del traghetto al porto. 

Le comunicazioni via chat e le microspie collocate nelle auto hanno confermato più volte il possesso di armi da parte dell’organizzazione:Abbassa il finestrino, vai più avanti“. A quel punto si sentono esplodere cinque colpi di pistola. Si trattava dell’intimidazione nei confronti del titolare di una trattoria italiana che si trova in Germania, dopo la quale i due italiani e i due tedeschi all’interno della macchina dicono a chi guida di fuggire: “Dai cammina, dai dai”. Nel corso delle perquisizioni sono state trovate spade, pugnali, taglierini. Due pistole sono state scoperte in un nascondiglio realizzato sotto il pavimento dell’abitazione di uno degli arrestati.


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