"Contro di me solo invenzioni | Ma non odio nessuno" - Live Sicilia

“Contro di me solo invenzioni | Ma non odio nessuno”

foto di Elvira Terranova da twitter

Le parole dopo la sentenza. La conferenza stampa.

Parla Contrada
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PALERMO- di Lara Sirignano) (ANSA) – “Non odio nessuno, per i miei accusatori ho solo disprezzo. Se li incontrassi cambierei semplicemente marciapiede”. Bruno Contrada, ha ottantuno anni, 25 dei quali passati a difendersi dall’accusa di concorso in associazione mafiosa. Per lui, oggi, è un giorno importante: la Corte di Cassazione ha revocato la sentenza che l’ha condannato a dieci anni. Una pronuncia che non gli eviterà la galera, che ha già scontato, ma, dice il suo legale, l’avvocato Stefano Giordano, gli restituisce l’onore. Alla conferenza stampa organizzata nello studio del penalista per discutere il provvedimento dei giudici romani arriva puntuale. Giacca e cravatta, da quel 24 dicembre del 1992, quando fu arrestato, sembra passato un secolo.

Contrada è invecchiato e non solo anagraficamente. “Finalmente è stata fatta giustizia”, dice l’ex poliziotto che rivendica la sua “fedeltà allo Stato” e il suo “impegno nella lotta a Cosa nostra”. Nonostante la magistratura, almeno fino ad oggi, abbia stabilito il contrario. “Non ho mai commesso i fatti che mi sono stati contestati. Come dissi dopo la condanna di primo grado, se fossi stato colpevole, dieci anni di galera non sarebbero stati sufficienti. Mi avrebbero dovuto fucilare alle spalle per alto tradimento”, dice ai giornalisti. “Contro di me – spiega – ci sono solo invenzioni di efferati criminali pagati dallo Stato, (il riferimento è ai pentiti ndr) capaci di passare sopra al cadavere della madre pur di uscire di galera o accuse suggerite loro da uomini che neppure voglio definire”. Un anno prima che le porte del carcere si chiudessero dietro di lui era stato nominato dirigente generale della Polizia di Stato e il suo nome ricorreva nel toto nomine al vertice della Dia. “E proprio la Dia mi arrestò”, dice Contrada non volendo, però, specificare altro.

Dopo il passaggio in giudicato della condanna, l’ex funzionario è stato radiato dalla Polizia perdendo anche la pensione maturata in 35 anni di carriera. Le motivazioni della sentenza della Cassazione, che ha revocato gli effetti penali della condanna passata in giudicato e interamente scontata, non sono ancora note, ma il ricorso presentato dai legali dell’ex poliziotto, per anni anche numero due del Sisde, segue la pronuncia della Cedu che condannava lo Stato a risarcire Contrada. “Non andava processato, né condannato”, scrissero i giudici di Strasburgo,” perché all’epoca dei fatti contestati il reato di concorso in associazione mafiosa non esisteva nella sua dimensione chiara e precisa”. “Ha mai perso la sua fiducia nello Stato?” gli chiedono i giornalisti. “Non sono stato tradito dallo Stato – risponde l’ex poliziotto – Sono alcune persone che hanno tradito lo Stato”. La voce resta ferma durante tutto l’incontro con la stampa. Anche quando ricorda il momento più duro: “l’arresto, quello in cui sono stato privato della libertà personale che ritengo, dopo la vita, il valore più importante per ogni essere umano”.(ANSA).

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