Un miliardo per giovani e Sud |De Vincenti: puntare sui porti - Live Sicilia

Un miliardo per giovani e Sud |De Vincenti: puntare sui porti

Presentato il progetto “Resto al sud” e le “Zes”, Zone economiche speciali

PALERMO – Il ministro per la Coesione territoriale e del Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, sbraca a Palermo e porta in dono quasi un miliardo e mezzo del “Decreto mezzogiorno” per il rilancio economico del Sud e l’imprenditoria giovanile. Proprio stamattina a Villa Niscemi, De Vincenti e il sindaco Leoluca Orlando hanno presentato il progetto “Resto al sud” e le “Zes”, Zone economiche speciali.

La misura “Resto al sud” è rivolta ai giovani under 35 residenti nelle regioni del Mezzogiorno che hanno un progetto imprenditoriale, ma nessuna risorsa economica da investire. Per l’iniziativa il Governo ha stanziato un miliardo e trecento milioni. Lo sportello al quale presentare i progetti sarà attivo dal prossimo novembre negli uffici Invitalia. Per ogni idea presentata da un singolo giovane imprenditore, il governo darà un finanziamento fino a 50mila euro, il 35 per cento del finanziamento sarà erogato a fondo perduto, mentre il 65 per cento sarà sotto forma di prestito a tasso zero. I progetti presentati da gruppi di imprenditori o cooperative, invece, verranno sostenuti con fondi fino a 200mila euro. Buone notizie anche per i porti siciliani con l’attivazione delle “Zes”, le zone economiche speciali. Ogni regione potrà individuarne solo due per il proprio territorio e che siano aree limitrofe alle zone portuali. Ogni zona individuata potrebbe usufruire di benefici fiscali nella forma del credito d’imposta e semplificazione burocratiche per lo sviluppo di attività economiche. I fondi stanziati per le agevolazioni fiscali ammontano a circa 270 milioni di euro, “Per le modifiche infrastrutturali ogni città potrà sfruttare i fondi del Patto per il sud – ha spiegato Claudio De Vincenti – e poi ogni ministero coinvolto, come quello allo Sviluppo economico, potrà investire parte delle proprie risorse”.

“E’ arrivato il momento che i porti siciliani abbiano un ruolo chiave nella crescita degli scambi commerciali del Mediterraneo con il resto del mondo – ha detto il ministro – I porti del sud attrarranno nuovi investimenti grazie all’attivazione di queste zone speciali”. Per la Sicilia le aree potrebbero essere quelle che fanno capo a Palermo e a Ragusa, Catania: “Palermo è già in prima linea su questo fronte – ha sottolineato il sindaco Leoluca Orlando – stimolati dai sindacati, lavoreremo per il rilancio delle zone industriali di Carini, Brancaccio e Termini Imerese. E ancora – ha aggiunto Orlando – per lo sviluppo turistico delle Madonie, Palermo, Monreale e Bagheria”. Ma per l’attivazione di queste “zone franche” mancano ancora dei passaggi: “Il governo entro metà ottobre approverà due decreti attuativi – ha spiegato De Vincenti – uno sui criteri specifici per la selezione delle zone e uno sull’individuazione delle semplificazioni burocratiche da attuare nelle aree selezionate. Oggi però siamo qui a coinvolgere immediatamente gli enti locali – ha continuato il ministro – e a sollecitarli a proporre le loro idee alle regioni. Saranno queste ultime poi ha presentare i progetti al governo centrale”. 


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