Mafia, soldi e amministratori |Trecastagni, le carte, l'infiltrazione - Live Sicilia

Mafia, soldi e amministratori |Trecastagni, le carte, l’infiltrazione

Favori, assunzioni e la protezione della malavita; sullo sfondo appalti, affidamenti diretti e tangenti.

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TRECASTAGNI – Le stanze dei funzionari, accusati di aver favorito l’affidamento di appalti a uomini di spessore della criminalità organizzata, sono state sigillate per diverse settimane. Gli ispettori della Prefettura hanno lavorato in silenzio, analizzando migliaia di documenti, per ricostruire i rapporti – lubrificati da fiumi di denaro – tra esponenti di primo piano dell’amministrazione comunale e la mafia, seguendo la scia della maxi operazione Gorgoni, eseguita dalla Direzione investigativa antimafia nel novembre del 2017.

Un’operazione – condotta dagli uomini di Renato Panvino, sotto il coordinamento del procuratore Carmelo Zuccaro – che ha portato in cella i signori dei rifiuti, mettendo a nudo un sistema di tangenti, favori e assunzioni che proliferava all’ombra di famigerati clan catanesi.

ESTRANEO BARBAGALLO – Nelle migliaia di pagine di cui Livesicilia è in possesso non emerge alcun coinvolgimento del sindaco di Trecastagni, Giovanni Barbagallo, Pd.

BORGHESIA MAFIOSA – I volti nuovi della criminalità imprenditoriale catanese maneggiano milioni di euro – secondo la Dia – grazie ad appalti e affidamenti diretti favoriti da funzionari corrotti. In questo meccanismo, complesso, il Comune di Trecastagni avrebbe avuto un ruolo determinante: pagava puntualmente, soldi in contanti. E i funzionari compiacenti sopravvalutavano gli interventi “extra capitolato”, consentendo di guadagnare a man bassa, anche per prestazioni non effettuate. In questo meccanismo emerge la figura di Vincenzo Guglielmino, re dei rifiuti, attualmente ai domiciliari e imputato di associazione mafiosa. Con le aziende a lui riconducibili è riuscito a ottenere commesse in Calabria e Campania. Sarebbe molto vicino al clan Cappello, con il quale aveva un rapporto molto stretto, almeno secondo gli inquirenti, in particolare con il boss Massimiliano Salvo detto “U Carruzzeri”, reggente del clan, come emerge da alcune intercettazioni. A lui l’imprenditore si rivolgeva, tramite Raffaele Scalia, uomo di fiducia del boss, per spianare la strada da concorrenti, ripianare contrasti con altri esponenti della criminalità organizzata e per piegare la volontà degli amministratori. La garanzia era che anche quando gli affari subivano qualche imprevisto, i finanziamenti al clan non si interrompevano: le somme versate erano direttamente proporzionali all’aumento del fatturato.

Dice Scalia: “E ora glielo dici (a Massimo ndr)…io infatti gli ho accennato qualcosa, gli ho detto Massimo, ci dobbiamo augurare sempre che lo zio Nino…però…se si può allargare un poco…che lui…non è che”. Interviene Guglielmino: “Certo, qualche cosa sempre gliela do (soldi ndr)…a piedi, a piedi Massimo non lo lascio, però…”.

L’imprenditore dice di essere pronto a provvedere al sostentamento del boss anche in caso di arresto. Guglielmino sa bene di chi sta parlando, in un incontro con Giuseppe Castro, impiegato del Comune di Aci Catena, spiega che Massimiliano Salvo era stato nominato responsabile del clan direttamente dal super boss Salvatore Cappello, detenuto al 41bis. “Per me questo ragazzo, Massimo, su fici direttamenti iddu, Cappeddu, responsabile di Catania e tutti quelli…devono andare da lui…”.

L’AFFIDAMENTO A TRECASTAGNI. Nel novembre del 2015 la E.F. Servizi Ecologici s.r.l subentra alla Geo Ambiente nella gestione del servizio di igiene urbana a Trecastagni. Un appalto a cui Vincenzo Guglielmino tiene molto perché Trecastagni è tra i pochi enti puntuali nei pagamenti. Grazie alla compiacenza di alcuni funzionari comunali – sostengono gli inquirenti – Gabriele Antonio Maria Astuto, responsabile dell’ufficio tecnico e Domenico Sgarlato, dirigente dell’area Lavori Pubblici – Servizi ambientali e manutentivi, e all’intermediazione di due imprenditori, Guglielmino sarebbe riuscito ad ottenere un primo affidamento del servizio e poi successive proroghe e pulizie straordinarie del territorio. Un appalto acquisito con estrema facilità. E’ lo stesso imprenditore ad evidenziarlo nel corso di una conversazione con Castro.

Guglielmino:…Trecastagni me lo stanno portando su un piatto d’oro…perché ci sono…ci sono…c’ho un amico…me l’ha detto «dobbiamo darle il lavoro a lei»…

Castro:…INC … (fa un nominativo ndr) il geometra Astuto (effettivamente Astuto Gabriele risulta essere o essere stato capo del servizio ecologia del comune di Trecastagni ndr)…è il capo settore…prima era Astuto, ora è lui…

Guglielmino:…perchè io sono, gli ho detto…

Castro:…iddu a machina l’ha ‘mpiattari con l’acqua e il sugo..ine …

Guglielmino:…sono compiaciuto che mi volete dare il lavoro…però, gli ho detto vedete che ho questa situazione però …mi ha detto: non c’è problema, il sindaco già è a conoscenza….però se lei se la può sistemare … giorno tre dice…noi altri caso mai…al 20, al 15…ci possiamo…difatti ieri gli volevo telefonare e poi mi sono detto lunedì ci passo …

Sarebbe stato lo stesso Guglielmino a fornire le indicazioni tecniche da inserire nel bando di gara tra cui il numero di abitanti, compreso tra gli 11mila ed i 20mila, e la percentuale di raccolta differenziata da raggiungere, pari al 35%. E’ l’imprenditore a spiegarlo alla moglie Lina.

Guglielmino: infatti io gli ho detto quanti abitanti fai? «11.000 » e scusa che cercate una ditta che fa meno abitanti di quelli che avete voi dice « E ‘ vero!» dice « ma allora che ci dobbiamo mettere 15.000? » no …. un paese di almeno 20.000 abitanti dice «guarda cosa c’è qua » mettiamoci che la ditta ha fatto almeno il 35 % di raccolta differenziata

Lina: noi quanto abbiamo di differenziata Nino? quanto

Guglielmino: 69 … anche se è 66

IL MEDIATORE – Grazie alla mediazione di due imprenditori, Guglielmino contava di ottenere anche l’appalto nel comune di Pedara. Assunzioni e denaro la contropartita. Il primo a beneficiare del pactum sceleris, secondo gli inquirenti, è Domenico Sgarlato, riuscito ad ottenere un contratto a tempo pieno e indeterminato nell’azienda di Guglielmino per il figlio Gregorio. Subito dopo scattano le assunzioni anche per gli stessi Piana e Mauceri. Per Gabriele Astuto, invece, somme in contanti. Il funzionario avrebbe ricevuto circa 3000 euro ogni qual volta il comune liquidava 40mila euro all’azienda di Guglielmino. Oltre all’importo previsto nel capitolato d’appalto, l’imprenditore poteva contare su altre somme per servizi straordinari di pulizia. Cifre gonfiate e tenute volutamente al di sotto della soglia comunitaria per consentire affidamenti diretti. Una spregiudicatezza evidenziata dal tono della conversazione tra Vincenzo Guglielmino ed il proprio dipendente Mario Pennisi.

Pennisi: ne arrivasse una al giorno.

Guglielmino: poi ora me ne fa un’altra di 10.000, poi me ne fa un’altra di 30.000

Pennisi: questi sono belli perché sono inaspettati… sono in più …

Guglielmino: però il sindaco ha fatto una bella figura dopo un anno … ine… ha fatto fotografie …. ‘ha messo sul sito..

Pennisi: però quanto sono ignoranti … cioè ma cazzo io sindaco vedo una determina di 10.000 euro per levare una

Guglielmino: una pulizia straordinaria… abbiamo fatto tutta la banchina…

Pennisi: ah sì, certo… (in tono sarcastico) abbiamo potato gli alberi (ride)

Guglielmino: ci è andato lo scambile, ci sono andati quelli con la tuta bianca.. ci sono andati..

Pennisi: le tute bianche costano …

Guglielmino: ti sembra che non abbiamo fatto niente

Pennisi: abbiamo spruzzato quel coso blu…

La vicinanza di Guglielmino al clan Cappello non avrebbe costituito un freno al perfezionamento dell’accordo con i funzionari pubblici. Anzi. Quando Sgarlato, Piana e Mauceri subiscono azioni intimidatorie da parte di alcuni imprenditori, spalleggiati da esponenti della criminalità, non esitano a chiedere l’intervento del boss Massimiliano Salvo, promettendo di corrispondere in cambio somme di denaro per ogni lavoro ottenuto.


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