San Cipirello, ispezione al Comune | Il provvedimento del prefetto - Live Sicilia

San Cipirello, ispezione al Comune | Il provvedimento del prefetto

La Prefettura di Palermo

Tre mesi per verificare se ci sono o meno infiltrazioni mafiose. La minoranza: il sindaco si dimetta

PALERMO – Accesso ispettivo al Comune di San Cipirello voluto dalla prefettura di Palermo. Un funzionario di villa Whitaker, un ufficiale dei carabinieri e un dirigente della polizia di Stato stanno passando al setaccio i documenti dell’amministrazione comunale. Il provvedimento è del prefetto di Palermo Antonella De Miro, su delega del ministro dell’Interno. L’ispezione è guidata da Fabio Sanfilippo della prefettura di Palermo. Entro tre mesi dovranno verificare se ci sono o meno infiltrazioni mafiose nell’amministrazione comunale guidata da Vincenzo Geluso.

“E’ venti anni che faccio l’amministratore di San Cipirello. Prima consigliere comunale, poi assessore e presidente del consiglio. Non ho mai ricevuto nulla dai magistrati in tutti questi anni. Adesso in un solo anno chissà cosa avrei commesso”, commenta il sindaco di San Cipirello. “Hanno chiesto una stanza e hanno iniziato a guardare le carte dell’amministrazione dell’ultimo anno. So che staranno lì tre mesi. Poi l’accesso potrà proseguire per altri tre mesi o sarà mandata la relazione in prefettura e al ministero – aggiunge – Il mio primo atto è stata la demolizione di una casa di un arrestato per mafia. Non capisco cosa possa avere commesso. I mafiosi a san Cipirello sono stati tutti arrestati. Non so se c’è un’altra frangia, ma io l’ho sempre contrastata”. (ANSA).

La nota dei consiglieri di minoranza Giovanni Casamento, Antonino Crociata, Gaspare Scannaliato, Marianovella Termini. “Abbiamo appreso la notizia, con amarezza, di un’altra pagina buia per San Cipirello ed i Sancipirellesi ma al contempo sbigottiti dalle dichiarazioni del Sindaco, di cui condividiamo la sola medesima fiducia nel lavoro della Commissione Prefettizia. Il Sindaco appare, ai nostri occhi, scollegato dalla vita amministrativa del suo Comune; negli ultimi 18 mesi della sua amministrazione ci siamo convinti che “l’amnesia” è un denominatore comune nel Palazzo comunale, difatti, attendiamo ancora la risposta alle nostre interpellanze/interrogazioni, che nel frattempo sono diventate ben 72 di cui con qualche timida risposta meno di una decina. Eppure, come non si può trascurare, di questi suoi lunghi 18 mesi amministrativi, la lite avuta con un imprenditore locale nel dicembre del 2017, i vari incarichi diretti a professionisti, le gare d’appalto esperite per il servizio di raccolta rifiuti con le relative proroghe nonché la gara del campo a 5, o la somma urgenza di via belli, o la dubbia gestione del cimitero comunale, o il bando per l’affidamento dei capannoni, o ancora più l’appalto per la gestione del micro-nido, per non scordare le procedure in essere per l’affidamento dei lavori del vecchio palazzo comunale. Il Sindaco con quale ardire dichiara che “il mio primo atto è stata la demolizione di una casa di un arrestato per mafia” quando a San Cipirello negli ultimi 18 mesi non ci risultano demoliti edifici ma soprattutto a San Cipirello pare che i mafiosi “sono stati tutti arrestati” e “non sono se c’è un’altra frangia, ma io l’ho sempre contrastata. “Si resta senza parole e con un grande senso di vergognaOggi chiediamo al primo cittadino di compiere l’unico atto sensato e di responsabilità verso la propria cittadinanza, rassegnare le proprie dimissioni”.


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