Partecipate, ecco i compensi| E ora la 'partita' cda - Live Sicilia

Partecipate, ecco i compensi| E ora la ‘partita’ cda

I presidenti percepiranno 50mila euro l'anno, da dividere però con gli altri consiglieri.

PALERMO – Hanno lavorato per cinque mesi senza percepire neanche un euro, ma per gli amministratori unici delle società partecipate del comune di Palermo potrebbe finalmente arrivare una buona notizia: gli uffici di Palazzo delle Aquile hanno infatti formulato una proposta per stabilire quale sarà il loro compenso annuale. Un passaggio burocratico atteso da tempo non solo dai diretti interessati, ma soprattutto dalla politica cittadina visto che in questo modo si sbloccherebbe la creazione dei cda e di conseguenza si potrebbe procedere alle nomine di sottogoverno.

In tempi di spending review, la legge impone che le aziende partecipate siano guidate da una sola persona: compito improbo, specie in casi di società grandi e complesse come Rap e Amat. La normativa prevede però che, in questi casi, si possa nominare un cda composto, oltre che dal presidente, anche da altri due consiglieri di amministrazione, ma solo a patto che la spesa sia sempre la stessa. L’amministratore unico deve, in poche parole, accettare di dividere il proprio compenso (neanche esorbitante) con altre due persone.

Una formalità che però arriva con grande ritardo, praticamente cinque mesi dopo la nomina di Giuseppe Norata alla Rap, di Michele Cimino all’Amat e di Mario Butera ad Amg, oltre alla conferma di Francesco Randazzo alla Sispi, Antonio Perniciaro e Maria Prestigiacomo all’Amap. In tutto questo tempo, nonostante le emergenze e le decisioni di peso adottate (una su tutte lo stralcio di milioni di euro di disallineamenti), gli amministratori non hanno ricevuto alcun compenso perché nessuno aveva stabilito quanto spettasse loro, viste le ultime novità legislative.

Dal settore Società partecipate, guidato da Sergio Maneri, è arrivata una proposta finita sul tavolo dell’assessore al ramo, Sergio Marino, che a meno di clamorosi colpi di scena dovrebbe essere formalizzata a breve sbloccando l’iter che porta ai cda: le singole società dovranno comunque fare un passaggio formale dichiarando di avere bisogno di altri due amministratori, e soltanto dopo si andrà alla nomina vera e propria.

La proposta prevede la divisione delle aziende in due fasce: nella prima rientrano Amat, Amg, Amap e Rap, per i cui amministratori unici si fissa un compenso di 40 mila euro lordi l’anno più altri 10 mila, a partire dal 2019, come premio per il raggiungimento degli obiettivi; nella seconda rientrano invece Sispi e Reset, più piccole, con un compenso da 30 mila euro lordi l’anno più altri 10 mila per gli obiettivi. Dando per scontato che verranno liquidate anche le spettanze pregresse e relative al 2018.

Adesso l’ultima parola tocca all’amministrazione attiva, che però sarebbe indirizzata ad accoglierla, ma i motori della politica potrebbero accendersi sin da subito. Il sindaco Orlando ha riunito pochi giorni fa la sua maggioranza chiedendo nomi per il rimpasto di giunta, che dovrebbe concretizzarsi entro gennaio: niente di strano che nella partita rientrino anche i cda delle aziende che contano due poltrone per ogni società. Se tutte le partecipate accetteranno di istituire i consigli di amministrazione si creeranno altre 12 poltrone, anche se è possibile che Reset e Sispi restino con un solo uomo al comando. L’intenzione sarebbe comunque quella di procedere subito alle nomine, così da accontentare chi rimarrà a bocca asciutta dal rimpasto di giunta. Una trattativa che entrerà nel vivo subito dopo le feste.


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