Era da un po’ che il tam tam social richiamava il popolo a piazza Massimo dove, questo pomeriggio, si è celebrato un sit in di solidarietà e protesta sull’efferata e tragica vicenda del sindaco di Danzica, accoltellato a morte. Un’idea meritoria per sottolineare col necessario sdegno un crimine che chiama in causa il clima politico e non solo. Risultato? In piazza il popolo non c’era.
C’era qualcuno, animato dalle migliori intenzioni. C’erano persone sensibili, interessate alla pacifica convivenza. C’erano le candele rosse. C’erano le bandiere del Pd. C’era Davide Faraone, segretario regionale del Partito Democratico, impegnato nella complicata missione di rianimare una comunità in apnea da choc post-renziano. Eppure, dalla spuma su facebook e altrove sembrava che dovesse esserci una discreta, se non imponente, mobilitazione.
Perché, invece, erano presenti i soliti volenterosissimi quattro gatti? Per il freddo, si dirà. Forse proprio per le bandiere del Pd che, a torto o a ragione, fanno a molti l’effetto di un’insalata di teste d’aglio a una festa di vampiri. Forse perché era una cosa dichiaratamente di ‘sinistra’. E la sinistra ha precisamente un tale e conclamato problema. Si mostra sui social. Discetta. Discute. Commenta. Ma non intercetta quasi più il popolo. Ecco, in sintesi, il tema nella sua essenza tecnica, depurato da ogni partigianeria.
Protagonisti assoluti della serata: ‘M’aiuti’, il ragazzo che chiede spiccioli e sorrisi, notissimo a tutti, che ha racimolato qualche euro per la generosità degli astanti. E poi un signore che si è avvicinato al gruppetto per commentare così: “La manifestazione per il sindaco di Danzica? Bellissima. A mia comunque mi piaci Salvini…”.
