Voto di scambio e abuso d'ufficio | Tre anni all'ex sindaco di Priolo - Live Sicilia

Voto di scambio e abuso d’ufficio | Tre anni all’ex sindaco di Priolo

Il Tribunale ho la assolto invece dall’accusa più grave: l’associazione a delinquere finalizzata al voto di scambio.

SIRACUSA – Tre anni di reclusione e cinque anni di interdizione temporanea dai pubblici uffici. È questa la pena inflitta all’ex sindaco di Priolo Gargallo, Antonello Rizza, dal Tribunale di Siracusa, presieduto dalla giudice Antonella Coniglio. L’ex primo cittadino è stato condannato per alcuni episodi di voti di scambio e due episodi di abuso d’ufficio. Ma il Tribunale ho la assolto invece dall’accusa più grave: l’associazione a delinquere finalizzata al voto di scambio. “Inoltre è stato assolto dalle quattro ipotesi di concussione – commenta l’avvocato catanese Tommaso Tamburino, che insieme all’avvocato Domenico Mignosa difende Antonello Rizza”.

Il processo è scaturito dall’operazione di polizia, chiamata “Qualunquemente” che aveva portato a giudizio altri 15 imputati accusati a vario titolo di concussione, voto di scambio, abuso d’ufficio. Più che soddisfatto l’avvocato Tamburino che annuncia ricorso: ”Contiamo di ottenere ulteriori assoluzioni nel giudizio d’appello, ma un’ulteriore soddisfazione proviene dalla circostanza che il Tribunale – aggiunge il difensore – ha ritenuto del tutto legittima l’elezione a sindaco di Rizza perchè non riconoscendo alcun risarcimento alle parti civili Giorgio Pasqua e Massimo Toppi ha ritenuto che non vi sia stata alterazione del risultato elettorale”.

Il Tribunale ha condannato Beniamino Scarinci a un anno e 11 mesi di reclusione, Giuseppe Pinnisi a 5 mesi di reclusione, Flora Iacona a 1 anno, 11 mesi e 15 giorni, Lucia Grasso a un anno, due mesi 15 giorni, Paola Scalogna a 4 mesi e 15 giorni, Carlo Auteri a un anno, 2 mesi e 80 euro di multa, Giuseppa Arcidiacono a 8 mesi, Sebastiano Mazzone a 8 mesi e 10 giorni; Marco Angelino a 8 mesi e 20 euro di multa. Assolti con la formula “perché il fatto non costituisce reato” Giuseppe Italia, Nunziata Bifumo, Angelo Bosco e Salvatore Passarello. Il Tribunale inoltre ha assolto Concetta Caccamo e Angelo Palumbo “per non aver commesso il fatto”. Riconosciuto il risarcimento del danno in favore del Comune di Priolo, che si è costituito parte civile.

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