Province, vertice Regione-Anci | De Luca: "Servono 350 milioni" - Live Sicilia

Province, vertice Regione-Anci | De Luca: “Servono 350 milioni”

Armao: "Plauso dei sindaci al governo". Ma Cateno attacca: "Non andiamo col cappello in mano a Roma".

Enti locali
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PALERMO – Regione e Anci Sicilia fanno il punto sul dossier ex Province. E se Gaetano Armao, assessore al Bilancio, esprime soddisfazione per la sintonia con l’associazione dei Comuni, Cateno De Luca torna a fare il guastafeste e incalza il governo regionale chiedendo di battersi per una soluzione che assicuri a Liberi consorzi e Città metropolitane i 350 milioni necessari.

“Insieme ai rappresentanti delle autonomie locali per la soluzione delle criticità delle ex province e città metropolitane – dice Armao pubblicando una foto del meeting sui social -. Dopo i  sindacati, anche l’Anci Sicilia plaude al percorso avviato dal governo Musumeci con l’accordo integrativo con lo Stato”. Armao dice che al momento la priorità e salvare le province dal default e rimanda a settembre una soluzione definitiva con “le nuove norme di attuazione in materia finanziaria con il trasferimento alla Sicilia della  finanza locale”.

Al vertice hanno preso parte il presidente Nello Musumeci, gli assessori Armao e Bernadette Grasso. Per il sindaco della Città Metropolitana di Messina, nonché membro del consiglio regionale di Anci, Cateno De Luca, l’unica strada per non dichiarare il dissesto è attingere ai 350 milioni del Fondo Sviluppo e Coesione (Fsc), come tra l’altro voluto ieri anche dal Parlamento Siciliano tramite approvazione di un ordine del giorno specifico.

“A Roma – dichiara De Luca – come sappiamo è in corso la discussione sulla questione delle ex Province. Bene, noi dobbiamo imporci affinché l’accordo tra Stato e Regione cambi: occorrono 350 milioni dal Fsc per avere la tranquillità su base triennale e risolvere i problemi strutturali di Città Metropolitane e Liberi Consorzi. Lo anticipo qui, ma lo spiegherò in una conferenza stampa martedì prossimo, in cui presenterò il ‘Libro bianco sui fondi extra regionali’: i soldi ci sono, ci spettano e dobbiamo utilizzarli. Sono almeno 800 i milioni oggetto di possibile riprogrammazione”.

“L’assessore Armao – continua il primo cittadino messinese – ha affermato che è stata avanzata a Roma la richiesta per avere 350 milioni di euro da prelevare dal Fsc e utilizzarle per le ex Province Siciliane e che dal Governo centrale è stato detto ‘no’. È ovvio che a noi non risulta tutto questo, anzi c’è purtroppo ancora la volontà da parte del Governo di non utilizzare le risorse del fondo, nonostante il voto del Parlamento Siciliano dica il contrario”.

“Spiace sentire ciò – sottolinea De Luca, che l’altro ieri aveva attaccato duramente Armao sul tema – specie a seguito del mio invito a mettere da parte ogni attrito per individuare con praticità l’azione congiunta e chiudere la partita. In più, mi rivolgo al Presidente Orlando: manca ancora il documento di Anci Sicilia che accerti quali sono i disavanzi e gli avanzi reali per ogni ex Provincia, in modo tale da fare l’operazione algebrica che ci consente la norma. Finiamola di nascondere le cose. Chiarito questo, il mio invito al Governo – conclude De Luca – è quello di fare uno sforzo, non presentarci a Roma con il cappello in mano e prendere ciò che è nostro. Io ho già dovuto bloccare 50 milioni di euro per appalti fatti e altri 100 milioni per quelli già programmati. Sono seriamente preoccupato e non solo per Messina, perché anche tutte le altre ex Province si trovano in questa situazione, con investimenti bloccati che ricadono su più annualità. Non serve tappare il buco di un anno. La mia soluzione ci consentirebbe di fare i bilanci triennali sotto il profilo giuridico e avviare le gare d’appalto”.

«L’obiettivo di questa interlocuzione che da tempo portiamo avanti con Roma – ha spiegato il presidente Nello Musumeci – rimane senz’altro il trasferimento pieno della finanza locale alla Regione che ci permetterà di affrontare in prima persona il tema della distribuzione delle risorse ma, nel frattempo, abbiano ottenuto il massimo. E d’altronde, è stata la stessa Corte dei conti a giudicare sufficiente questo budget per coprire il fabbisogno dei nostri enti intermedi per il 2019».

«A settembre, così come ha confermato il ministro Lezzi – ha aggiunto l’assessore dell’Economia Gaetano Armao – potrebbero esserci ulteriori disponibilità finanziarie da parte del governo centrale. Questo è soltanto un intervento-ponte, nulla che possa considerarsi definitivo o a regime».

Nodo della questione rimane la mancata piena applicazione nell’Isola della legge Delrio, per la quale a livello nazionale si va, comunque, verso una modifica affidata a un Tavolo tecnico al quale il governo Musumeci ha chiesto e ottenuto di partecipare.

E a proposito della Delrio, Musumeci ha voluto provocare una riflessione nei sindaci presenti. «Nel momento in cui si imbocca la strada della demolizione delle Province – ha chiesto il governatore – siamo sicuri che i Comuni saranno in grado di sostenerne le competenze? Continuiamo a pagare le conseguenze di un quinquennio in cui si è voluto distruggerle, senza creare un’alternativa, anni di inerzie e di irresponsabilità che hanno condotto a questo disastro».

L’Anci – come ha spiegato il suo presidente Leoluca Orlando – «ha apprezzato e preso atto del percorso positivo avviato dal governo regionale», nel quale l’Associazione dei Comuni sembra tuttavia intenzionata a intervenire direttamente avanzando a Palazzo Chigi una richiesta ufficiale per aumentare le risorse fin qui concesse.

Oltre ad Armao, all’incontro erano presenti anche gli assessori alle Autonomie locali Bernardette Grasso, all’Istruzione Roberto Lagalla e all’Energia Alberto Pierobon.

Si è parlato anche delle problematiche relative al Sistema integrato dei rifiuti e alla riscossione della Tari. «L’eredità del passato – ha spiegato Musumeci – è pesantissima, con un miliardo e 149 milioni di debiti. Se vogliamo voltare pagina serve il coraggio di tutti, allineandoci alle grandi Regioni del Nord e obbligando ogni territorio a gestire direttamente i rifiuti che produce, senza che questi vengano mai più trasferiti in altri luoghi».

Il governatore ha ricordato l’impegno del suo esecutivo sul fronte degli impianti pubblici finanziati di recente. E riferendosi al disegno di legge già esitato dalla Commissione e pronto per l’Aula, ha ribadito che «in quella sede potrà ricevere nuovi contributi ed essere migliorato».

Per quanto riguarda l’incasso delle tariffe, il presidente della Regione ha spiegato che «si sta lavorando affinché Riscossione possa occuparsi, in raccordo con l’Anci, anche di questi tributi per conto dei Comuni. Arrivare a una quota del settanta per cento rispetto al trenta attuale, significherebbe fare già un grande passo in avanti».

Governo della Regione e Anci Sicilia torneranno a incontrarsi prossimamente. Tra gli argomenti in calendario, la polizia locale, i Piani comunali di protezione civile, le migliaia di pratiche di sanatoria danni giacenti negli uffici, ma anche la governance del Sistema idrico integrato e le prospettive legate al federalismo differenziato.

 


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