Scacco al clan Santangelo|Condannati i colonnelli del clan - Live Sicilia

Scacco al clan Santangelo|Condannati i colonnelli del clan

La sentenza del gup.

CATANIA – Condanne pesanti come un macigno. Il Gup Giovanni Cariolo, ieri sera intorno alle 21, ha pronunciato diverse volte le parole venti anni. Ed è questa la pena inflitta ai colonnelli del clan Santangelo-Taccuni di Adrano, ramificazione di Cosa nostra in uno dei comuni del triangolo della morte: Antonino Bulla, Vincenzo Bulla, Nino Crimi, Salvatore Crimi e Gianni Santangelo. Solo il vecchio capomafia Alfio Santangelo si è fermato a 19 anni e qualche mese. La sentenza emessa dal giudice per le udienze preliminari nei confronti degli imputati del processo (stralcio abbreviato) scaturito dalla maxi inchiesta Adranos è un colpo micidiale alla cosca adranita.  Alcune condanne sono state anche più pesanti di quelle chieste dal pm Andrea Bonomo al termine della sua requisitoria.


Gli alleati dei Santapaola hanno cambiato strategia ed avevano deciso di ‘spartirsi’ a tavolino con il clan rivale gli affari illeciti. Le indagini condotte dalla Squadra Mobile etnea e dal Commissariato di Adrano avrebbero dimostrato l’accordo sancito per il controllo delle estorsioni all’interno del mercato ortofrutticolo. E poi c’è il business della droga: il clan non rinuncia ai soldi facili del narcotraffico. Da qui il nome dell’operazione, giocando con il titolo della serie (ormai cult) Narcos viene fuori Adranos. Ed è proprio l’affare legato agli stupefacenti che mette nei guai un poliziotto infedele: Francesco Palana, assistente Capo della Polizia di Stato, è stato condannato a 6 anni 4 mesi e 34 mila euro di multa. Secondo gli inquirenti avrebbe avuto un diretto contatto con Salvatore Crimi per rifornirsi di stupefacente da rivendere nel messinese. E a pochi giorni dalla sentenza di ergastolo per l’omicidio di Valentina Salamone, arriva un nuova condanna a 8 anni per Nicola Mancuso.


LE CONDANNE DEL GUP. Antonino Bulla, 20 anni, Vincenzo Bulla, 20 anni, Nino Crimi, 20 anni, Salvatore Crimi, 20 anni, Nicolò D’Agate, 13 anni 6 mesi e 20 giorni, Antonino Foti, 8 anni e 36 mila euro di multa, Salvatore Foti, 20 anni, Rosario Galati Massaro, 11 anni 4 mesi, Tindaro Giardina, 4 anni 8 mesi e 24 mila euro di multa, Antonino La Mela, 13 anni e 4 mesi, Giuseppe La Mela, 17 anni e 4 mesi, Nicola Mancuso, 8 anni, Vincenzo Nicolosi, 10 anni 2 mesi e 20 giorni, Francesco Palana, 6 anni 4 mesi e 34 mila euro di multa, Andrea Palmiotti, 10 anni 2 mesi e 20 giorni, Salvatore Piccolo 4 anni e 8 mesi e 24 mila euro di multa, Angelo Pignataro, 8 anni, Maurizio Pignataro, 14 anni 9 mesi e 23 giorni, Antonino Quaceci 18 anni, 6 mesi e 6 giorni, Salvatore Quaceci, 8 anni, Nicolò Rosano, 13 anni e 4 mesi, Vincenzo Rosano, 14 anni, 9 mesi e 23 giorni, Salvatore Sangrigoli, 10 anni 2 mesi e 20 giorni, Alfio Santangelo, 19 anni, 3 mesi e 3 giorni di reclusione, Gianni Santangelo, 20 anni, Biagio Trovato, 8 anni, Nicolò Trovato, 13 anni, Dario Valenti, 4 anni e 8 mesi e 24 mila euro di multa, Ignazio Vinciguerra, 10 anni, Antonino Carbonaro, 10 anni 2 mesi e venti giorni, Mariano Fichera, 11 anni e 4 mesi.


LE ASSOLUZIONI. Alcuni degli imputati sono stati assolti da alcuni capi di imputazione. Assoluzione piena invece per Marco Ricca “per non aver commesso il fatto”. Come già aveva chiesto al termine della requisitoria il pm Andrea Bonomo. “Non nascondo la piena soddisfazione – commenta il difensore, l’avvocato Francesco Messina – per aver dimostrato fin dal primo momento l’estraneità del ragazzo alle accuse contestate; situazione emersa limpidamente già dal tribunale della libertà che ha annullato la misura cautelare già sui gravi indizi ordinandone la scarcerazione”.

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