Mafia e droga, c'è un nuovo latitante | Pietro Luisi in fuga da due mesi - Live Sicilia

Mafia e droga, c’è un nuovo latitante | Pietro Luisi in fuga da due mesi

È considerato vicino ai boss di Brancaccio e Santa Maria di Gesù.

PALERMO- Era ed è rimasto latitante. Lo scorso giugno i poliziotti avevano bussato senza successo alla porta dell’abitazione di Pietro Luisi, 29 anni. Oggi il nuovo tentativo dei carabinieri, i quali sapevano già di non trovare l’uomo della droga del clan di Santa Maria di Gesù e Brancaccio. Due mandanti, un solo interesse: i soldi della cocaina.

Luisi è considerato molto vicino a Fabio Scimò, l’ultimo dei capi mafia di Brancaccio a finire in carcere lo scorso giugno. Secondo il gip “aveva di certo raggiunto un elevato ruolo gerarchico, se solo si consideri che poteva permettersi di relazionarsi direttamente con i trafficanti calabresi e acquistare ingenti quantità di sostanza”.

Il canale per la cocaina era stato attivato. Poi i boss di Brancaccio fecero retromarcia e la famiglia calabrese dei Barbaro di Platì andò su tutte le furie. Ad agganciarli, secondo l’accusa, sarebbe stato Scimò.

Le cimici hanno registrato la trasferta in terra calabrese di Pietro Di Marzo, genero di Scimò, e di Pietro Luisi. Quest’ultimo nel 2017 è stato intercettato mentre discuteva di affari con Francesco Barbaro. “ Che c’è, che dobbiamo fare, che dobbiamo fare, cammurusu sono io – diceva Luisi -. Io sono di Santa Maria se lei vuole informazioni di Santa Maria di Gesù gli posso dire tutte cose”.

Barbaro era interessato a piazzare la roba alla Vucciria. Ancora Luisi: “Conosco qualche bravo ragazzo alla Vucciria… lei vuole una piazza… però la deve fare di crack… lei basta che ha il Crak lavora”.

Il 30 novembre successivo furono registrati Di Marzo e Pasquale Barbaro. Il tono era meno amichevole della precedente conversazione. Il 5 ottobre era stato arrestato Luisi. Barbaro protestava: “Ma secondo te sono comportamenti da fare questi?… mi fai venire… andare avanti e indietro…e sono comportamenti da fare? E nemmeno ti presenti?… uno basta che prende il telefono e chiama. Comunque… ascolta un attimo…vedi un attimo quello che dovete fare. Io entro domenica… entro domenica devi essere a casa mia! Okay?… Ti sto dicendo io che non ti chiamo più né a te né a tuo suocero hai capito? Domenica che cazzo devi fare e devi venire a casa mia hai capito? E basta. Stronzo di merda. Okay”. Il clan di Brancaccio aveva mandato a monte un affare.

Le nuove indagini dei carabinieri del nucleo investigativo di Palermo oggi hanno portato all’arresto di 12 persone. Dell’elenco fanno parte Armando e Salvatore Luisi, fratelli di Pietro. È emerso, ancora una volta, l’attivismo della famiglia nei traffici di droga. E adesso c’è un nuovo latitante da scovare


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