Tari, 2,5 milioni a "in bilico"| Migliaia le pratiche arretrate - Live Sicilia

Tari, 2,5 milioni a “in bilico”| Migliaia le pratiche arretrate

Per i morosi del 2014 potrebbe scattare la prescrizione, ma è allarme anche per i fascicoli mai lavorati

COMUNE DI PALERMO
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PALERMO – Migliaia di pratiche arretrate, un’imminente riorganizzazione degli uffici e una corsa contro il tempo per evitare che 2,5 milioni di euro vadano in prescrizione. Sono giorni frenetici a piazza Giulio Cesare, ossia alla sede degli uffici dei Tributi del comune di Palermo: i nuovi dirigenti (Maria Mandalà e Adriana Angelomè), insediatisi da qualche settimana dopo il valzer di nomine voluto dal sindaco Leoluca Orlando, venerdì scorso hanno fatto il punto su una situazione per niente facile insieme al Ragioniere generale e alla Sispi.

Partiamo dalla questione solitamente più scottante, cioè quella dei soldi. Incrociando i dati, è venuto fuori che ci sono ancora 17.580 soggetti (tra famiglie e attività commerciali) che non hanno pagato la tassa sull’immondizia, per un totale di 2,5 milioni di euro. Il problema è che le cartelle rischiano di andare tutte in prescrizione, ecco perché gli uffici stanno inviando migliaia di lettere per sollecitare il pagamento ed evitare che cadano nell’oblio. Ma guardando agli anni successivi, le cose non vanno molto meglio.

Per il 2016 mancano all’appello 14.162 pagamenti per 3,3 milioni, nel 2017 106.141 per la bellezza di 26 milioni e nel 2018 il dato arriva a 134.515 morosi per 56,7 milioni. Ovviamente più indietro si va nel tempo e più la platea dei ritardatari si restringe, visto che molti si vanno mettendo in regola, ma dal 2015 in poi è possibile anche scorporare il dato. Ne viene fuori, per esempio, che per il 2015 ci sono 154 soggetti che devono al Comune più di 500 euro, 108 che devono pagare più di 700 euro, 85 oltre 1000 euro e 10 più di 5 mila euro; nel 2017 in 271 sono in debito per più di 500 euro, in 162 per oltre 700 euro, 108 superano i 1000 e in 12 i 5 mila euro. Numeri che schizzano alle stelle per il 2018, dove i ritardatari per importi superiori a 5 mila euro sono oltre 600. L’obiettivo, dal 2015 in poi, è di partire dai crediti più cospicui per poi arrivare alle cifre più piccole.

“Chi non paga la Tari fa un doppio danno alla comunità e all’amministrazione comunale – dice il sindaco Leoluca Orlando – perché, oltre a evadere una tassa e quindi rendere più difficile la gestione dei servizi legati alla raccolta dei rifiuti, costringe a distogliere personale dai servizi abituali per destinarlo alla lotta all’evasione. Una evasione che ha numeri decisamente abnormi con conseguenze gravi per la città. Un motivo in più per cui oggi suggeriamo a tutti coloro che sanno di non essere in regola di provvedere al pagamento di quanto dovuto, utilizzando gli strumenti messi a disposizione all’amministrazione per il ravvedimento operoso e per la rateizzazione”.

Ma l’altro problema è l’arretrato, legato alla riorganizzazione degli uffici. Tra le stanze di piazza Giulio Cesare, infatti, ci sarebbero migliaia di pratiche (quasi 20 mila) presentate negli ultimi anni da cittadini che hanno chiesto la rettifica dei propri dati per correggerli o per cancellarsi; pratiche che però non sono mai state lavorate, sia per l’imponente mole sia perché molti impiegati sono stati dislocati negli uffici distaccati o nei front-office.

Il risultato è che la banca dati che il Comune utilizza per inviare gli avvisi di pagamento o anche per prevedere gli incassi rischia di non essere veritiera al 100%, con conseguenze imprevedibili sul bilancio comunale perché le pratiche potrebbero contenere modifiche ai crediti pendenti. Da qui l’intenzione di riunificare nuovamente tutti gli uffici, così da concentrare le risorse umane, e di smaltire l’arretrato con la massima celerità (entro il 2019) creando al tempo stesso un nuovo data base informatico in cui caricare tutte le pratiche cartacee, in sinergia con la Sispi che metterebbe a disposizione anche il proprio personale. Un modo nuovo di gestire le scadenze, così da evitare il rischio prescrizione delle cartelle più vecchie, ma anche uno strumento per avere un quadro chiaro dei crediti da mettere a bilancio.

“Prosegue un’azione di messa in ordine dei conti, adesso affrontando di petto la gestione dell’enorme contenzioso tributario – commenta l’assessore al Bilancio Roberto D’Agostino – Contiamo di arrivare alla fine dell’anno ad avere un quadro certo che ci permetta di restituire un bilancio sempre più affidabile e allo stesso tempo di aggredire senza timori e con dati inequivocabili quelle sacche di evasione che in modo particolare e pesante gravano sulle casse del Comune, a partire da quegli utenti che hanno morosità superiori ai 5000 euro, per proseguire poi con coloro che hanno debiti inferiori”.

 


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