Davide che voleva un pianoforte | E adesso le sue mani sono ali - Live Sicilia

Davide che voleva un pianoforte | E adesso le sue mani sono ali

Davide, Chiara e il pianoforte

Davide Contorno ha coronato il suo sogno. La malattia non ha fermato il suo canto di Natale.

PALERMO- Questa musica è per te, Davide. Per il tuo cuore di Chopin. Per le tue mani che sembrano ali. Per il pianoforte che, adesso, ti porti a casa e che sarà l’amico dei tuoi spartiti più intimi, di ogni tempo che ti passerà addosso, dolce come una nota, senza farti del male.

Questa musica è per tuo papà, Francesco, per tua mamma, Giusy, che ti ascoltano da ‘Talamo Pianoforti’ in via Pipitone Federico. E sarebbe poco dire commozione, se li guardi in faccia solo per imparare quanto può essere infinito l’amore di un padre e di una madre. Questa musica, Davide, è per la tua amica Chiara che ti ha insegnato a suonare e fosse solo questo. Ti ha insegnato a respirare fino alla più profonda felicità, a non avere più paura, inspirando ed espirando, al ritmo dell’anima.

Le voci di chi ti vuole bene raccontano la tua storia di sofferenza e di speranza, di immenso dolore e cocciuto coraggio, di cose dal nome complicato che pesano sulle mani, sul corpo. Le stesse mani con cui accarezzi il piano per cavarne la musica del tuo cuore di Chopin.

Racconta tuo padre, Francesco Contorno: “Davide è sempre stato il centro della nostra famiglia, come tutti, il dono di un amore sconfinato. E io lo vedevo che aveva l’armonia, la bellezza, che passava giorni con una pianola, che gli piaceva, nonostante i suoi guai fisici… Io giro per il web, ho incontrato Chiara, pianista e insegnante. Mi sono detto: perché no? Perché non provare? Possono le difficoltà annullare la volontà? Io credo di no. Credo nella forza che abbiamo dentro e che ci cambia la vita. Per sempre”.

Chiara Volpes, pianista dal talento cristallino e ragazza sensibilissima – e sospettiamo che le cose siano correlate – ha detto: sì, proviamoci. Ora, anche lei, racconta: “Davide ha dentro cose bellissime e ha dentro la musica. Doveva solo tirarle fuori. Sentite, come suona?”. Sì, suona bene, Davide, con quelle sue mani addolorate e leggere che sembrano ali di farfalla. Tiene gli occhi fissi sullo spartito. E, mentre suona, si capisce che sta viaggiando, che si trova da un’altra parte.

Chiara ha promosso in rete una raccolta per regalare un pianoforte al suo allievo. Ha scritto: “Davide, 30 anni appena compiuti, un anno fa mi ha chiesto di imparare a suonare il pianoforte. Da allora abbiamo fatto un percorso di apprendimento musicale, motorio e tecnico incredibile. Per imparare a suonare il pianoforte, Davide deve faticare tantissimo perché oltre alla difficoltà intrinseca all’apprendimento di uno strumento musicale, dobbiamo capire passo passo come approcciarci alla tastiera in modo da superare i limiti della Sindrome di Apert, di cui Davide è affetto. La sindrome di Apert è una malattia genetica rara che si caratterizza per la presenza di anomalie della forma del cranio e per la fusione delle dita dei piedi e delle mani: se si pensa a quest’ultima anomalia, sembra impossibile che un ragazzo possa suonare il pianoforte. Invece Davide ci sta riuscendo grazie al suo amore per la musica e alla caparbietà nel superare gli ostacoli”.

I benefattori non si sono lasciati attendere. L’associazione ‘Livia Onlus’, grazie alla generosità di Angelo Morello, ha dato un contributo importante. Cesare Talamo, pure lui uomo dal cuore d’oro, è venuto incontro al sogno.

Ed eccoti qui, adesso, Davide-Chopin, nel negozio di via Pipitone Federico che abbracci tutti e non sai se piangere ridere. Fuori è quasi Natale. Le lucine di Palermo brillano tra vetrine e palazzi. Ma il pentagramma del tuo sorriso splende molto di più.

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