PALERMO – Sono al centro di un movimento di solidarietà nato spontaneamente nelle settimane scorse le sorelle Pilliu, Savina e Rosa, proprietarie di un negozietto di prodotti tipici a Palermo e vittime di estorsione. Le due sorelle sono le protagoniste di una vicenda che si protrae dal 1988. Savina e Rosa, a cui sono state distrutte le due palazzine che svettano in Piazza Leoni a Palermo, per tutti simbolo della resistenza alla prevaricazione mafiosa, hanno combattuto strenuamente contro ingiustizie e soprusi. Malgrado due sentenze a loro favore, tuttavia, le due donne sono rimaste sempre più sole, emarginate e senza un reddito certo in grado di far fronte a tutte le loro esigenze. Sono andate avanti, in questi anni, grazie alla pensione di circa 500 euro percepita da Rosa, che soffre di una grave forma di Alzheimer. Circostanza che ha reso l’impresa di Savina, rimasta sola a farsi carico di tutto, ancora più difficile e dolorosa.
Ma a volte la vita riserva inattesi risvolti. Alessandra Barbiera e Christian Lucido, due liberi professionisti palermitani hanno deciso di aiutare le sorelle Pilliu acquistando i prodotti del loro negozio, coinvolgendo altri a fare lo stesso ed avviando una vera e propria campagna mediatica attraverso i loro profili Facebook. Dal primo abbraccio a Savina, alla quale hanno promesso che non sarebbe mai più rimasta sola, è partita, infatti, una corsa solidale a suon di social a cui altre persone si sono unite manifestando vicinanza con la loro presenza fisica oltre che morale.
L’obiettivo è l’istituzione di un appuntamento fisso, un “aperitivo solidale” da tenere ogni mese nella bottega di Via del Bersagliere n. 5 dove le sorelle vendono prodotti tipici sardi: formaggi, vini, salumi, pasta, dolciumi, e tanto altro. Alessandra e Christian hanno, dunque, avviato un generoso passaparola attraverso whatsapp, creato un evento su Facebook che ha già raccolto diverse centinaia di adesioni e dato appuntamento a chiunque voglia contribuire alla causa a oggi, domenica 22 dicembre, ore 17.00, da Savina e Rosa Pilliu per far si che la bottega delle coraggiose sorelle, torni ad essere frequentata e per incentivare l’acquisto dei prodotti in modo da aiutarle a ritrovare serenità, affetto e fiducia.
L’auspicio dei due promotori, e di chi si è man mano unito al gruppo, è che l’aperitivo di giorno 22 non resti una manifestazione di bontà limitata al periodo natalizio ma che l’appuntamento, col suo significato sociale e culturale oltre che umanitario, si rinnovi periodicamente fino a ridare a Savina e Rosa un po’ di quella meritata attenzione che per troppo tempo è stata loro negata.
Bellissima iniziativa
Agli amministratori comunali, regionali e nazionali solo una parola….VERGOGNA!!!
Dal racconto della signora Savina, emerge, oltre ai mafiosi, un accanimento da parte degli organismi dello stato che, nonostante le evidenze ha istituito un processo durato sei o sette anni, per il crollo delle palazzine, invece di chiuderlo in tempi brevi; inoltre, sempre dal racconto, sono emerse figure istituzionali, pubblici ufficiali, che si sono comportati in modo illegale e poco etico nei confronti delle sorelle Pilliu. Comunque, rimane il fatto che i palazzi sono fuori legge.
Queste donne sono colpevoli di avere difeso il loro diritto alla casa senza cedere alle richieste della protervia mafiosa, di avere indicato con chiarezza nomi, colletti bianchi e pratiche illegali che le hanno stritolate nell’ultima parte della vita.