Dall'alta moda alle mascherine| Una stilista, la forza di 63 imprese - Live Sicilia

Dall’alta moda alle mascherine| Una stilista, la forza di 63 imprese

Flavia Pinello

Il dolore e la convinzione che ciascuno debba fare la propria parte

PALERMO – La stilista palermitana Flavia Pinello aveva e ha un sogno: creare il distretto siciliano della moda. L’iter burocratico per il riconoscimento si è bruscamente fermato a febbraio. Colpa della burocrazia prima e del Coronavirus poi. Ci riproverà quando l’emergenza, si spera presto, sarà finita. Nel frattempo 63 piccole realtà, artigianali e imprenditoriali, si sono messe in gioco. Hanno provato a “riconvertire” la produzione.

Come si dice, avete fatto squadra
“È proprio così. È un modo per esserci, per tenere le aziende aperte, per fare la nostra parte”.

Da stilista e disegnatrice di abiti da sposa a produttrice di mascherine. È cambiato tutto, ma dal tono della sua voce sento che non parla ‘solo’ da imprenditrice. Mi sbaglio?
“Ho avuto due lutti in famiglia per il Coronavirus. Preferisco non aggiungere altro sulla vicenda. Però le dico una cosa, quando vedi i morti in televisione può anche succedere che si crei un certo distacco. Quando il dolore ti entra in casa, capisci che devi fare qualcosa di più”.

Mi pare che ci state riuscendo
“Abbiamo ottenuto dall’Istituto superiore di Sanità l’autorizzazione a produrre mascherine di tipo 2 (quelle con il filtro). L’hanno ottenuta in 21 in tutta Italia e noi siamo stati i primi in Sicilia. Non è stato facile dal punto di vista burocratico visto che il distretto non è ancora costituito. Ho messo la mia azienda (Modart) come capofila. Nessuno diventerà ricco, ma si tengono i laboratori degli artigiani aperti e si contribuisce alla battaglia sanitaria. In Sicilia abbiamo grandi maestranze capaci di creare abiti, gioielli, scarpe, accessori. All’improvviso si è fermato tutto, proprio quando si lavorava alle collezioni primavera-estate. Da un giorno all’altro tutti senza lavoro. Speriamo che un giorno possa davvero nascere il distretto per misurarci con altre realtà nazionali e internazionali. La Sicilia ha enormi potenzialità, al momento però c’è altro da fare”.

C’è da produrre mascherine
“Nella prima settimana ne abbiamo realizzato cinquemila, siamo già pronti per raddoppiare i numeri”.

Cinquemila per 80 centesimi ciascuna. Di certo non servirà a mettere a posto le cose per i circa 300 lavoratori delle imprese azzerate dal Coronavirus
“Nessuna speculazione, il prezzo è questo e va rispettato. Ci vorrebbero grandi numeri, ma non è questo il nostro obiettivo. Vogliamo fare la nostra parte. Mi fa piacere citarle tre esempi: un intero paese, Polizzi Generosa, si sta mobilitando, tre laboratori di Termini Imerese ci hanno contatto, la cooperativa sociale LiberaMente collabora con noi. Ho visto titolari di aziende mettersi alla macchina per cucire. Tutti possono aiutarci, anche coloro che non fanno parte del distretto, tramite le associazioni di categoria che sono al nostro fianco”.

 

 

 


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