Se Sparta piange, Atene non ride. La Regione nei giorni scorsi ha lanciato l’attacco finale contro l’Anas, dopo mesi di punzecchiature e battibecchi per i ritardi collezionati dalla società statale in Sicilia. Dove un pezzo delle autostrade, però, son in mano a una realtà che fa capo alla Regione, il Cas, Consorzio autostrade siciliane, che proprio un paio di giorni fa il viceministro grillino Giancarlo Cancelleri ricordava non essere esattamente un modello di virtù. E oggi, nel calvario delle strade e autostrade siciliane, la stazione dei dolori è toccata appunto al Cas. La polizia stradale di Sant’Agata Militello ha eseguito il sequestro preventivo disposto dal gip di Patti, su richiesta della procura, di una parte del viadotto autostradale “Buzza”, sulla A20 Messina-Palermo, gestita dal Consorzio Autostrade Siciliane, nel territorio del comune di Caronia.
Il viadotto lato mare sarebbe pericoloso, sei funzionari del Cas sono indagati nell’inchiesta nata dalla comunicazione di un utente della strada, il quale aveva segnalato una situazione di pericolo e di potenziale dissesto sul viadotto.
Contrattacco grillino
E i grillini siciliani non hanno perso tempo per attaccare la Regione: “Gli interventi per mettere in sicurezza l’intero asse autostradale tra Messina e Palermo non sono più rinviabili, ci sono centinaia di prescrizioni ministeriali alle quali il Cas non ha ottemperato, dimostrandosi incapace di assolvere al suo compito istituzionale, ovvero mantenere le autostrade siciliane in buone condizioni”. Così i deputati regionali del Movimento 5 Stelle, Valentina Zafarana e Antonio De Luca, in seguito alla chiusura del viadotto. “Si sarebbe potuto sfruttare questo periodo di stop forzato, causato dall’emergenza sanitaria, in cui c’è stato un ridotto traffico veicolare – commentano i deputati – per eseguire le verifiche necessarie e gli interventi nei tratti autostradali di cui sono note le criticità. Ma il Cas ha perso anche questa occasione. Ora è indispensabile ripristinare le condizioni di sicurezza, intervenendo per riportare rapidamente alla normalità sia il viadotto appena chiuso che tutti gli altri punti ove sono necessari lavori. I cittadini non possono continuare a percorrere le autostrade gestite dal Cas con il timore di rischiare la vita”.
Il blitz di Falcone
Un intervento che sembra una risposta forte e chiara alle polemiche aspre sollevate dal governo regionale contro l’Anas. L’ultimo caso, il blitz per rimuovere i blocchi sulla strada statale 117 Nord-Sud, nel tratto fra Nicosia e Mistretta, in provincia di Enna da parte dell’assessore Marco Falcone. Oggi l’esponente del governo Musumeci, assieme ai sindaci e agli amministratori di Nicosia, Gangi, Castel di Lucio, Cerami, Capizzi, Piazza Armerina, Leonforte, Troina, Sperlinga, Regalbuto, Nissoria, e a un centinaio di manifestanti, ha percorso il lotto B4b Anas della Ss 117, strada completata da cinque mesi ma non ancora aperta al traffico. “Questa nostra iniziativa – ha detto Falcone – consegna idealmente ai siciliani un’opera che il territorio reclama da decenni. Abbiamo raccolto il senso di frustrazione dei cittadini davanti a un tratto di quasi 8 chilometri di strada statale completato ma imbrigliato dalle lentezze burocratiche dell’Anas. Senza segnali concreti e reali di un’inversione di tendenza da parte dell’azienda di Stato nelle opere sull’Isola, il Governo Musumeci è pronto a intraprendere nelle sedi opportune una grande azione risarcitoria nei confronti di Anas”.
L’altro ieri il viceministro Cancelleri aveva commentato: “Tutti guardano alle opere pubbliche dell’Anas, è arrivato il momento per il ministero di porre attenzione ai lavori del Consorzio autostrade siciliane, che non è esente da valutazioni su eventuali revoche”. E l’intervento della magistratura di oggi è l’ultima puntata nella guerra delle strade di Sicilia.
La Regione: Cas ha vigilato
E in serata arriva anche la nota di Falcone sul Cas. “Non abbiamo registrato alcuna inadempienza anzi, al contrario, sul viadotto Buzza vi è stata massima attenzione, da parte del Cas, sin dal dicembre 2018- afferma l’assessore regionale ai Trasporti -. Già da quella data, verificato lo spostamento dell’impalcato rispetto al pilone, la sede stradale è stata chiusa al traffico, spostando la viabilità sulla carreggiata a monte. Da quel momento il Cas ha dato impulso a un’incessante attività di monitoraggio dell’infrastruttura autostradale incaricando a tal proposito uno dei più qualificati strutturalisti di Sicilia, il prof. Antonino Recupero. In questi mesi abbiamo dunque potuto verificare dilatazioni e restringimenti della struttura, per stabilire così il miglior intervento progettuale da attuare. Voglio precisare, comunque, che nessun pericolo hanno corso finora gli utenti dell’autostrada proprio perché, sin dalle prime avvisaglie, i dirigenti del Cas hanno ritenuto opportunamente di chiudere il viadotto”.
… e ci voleva un professore romano della Sapienza per scoprire le malefatte siciliane… ?? Delle due l’una: o i professori siciliani non lo sanno fare o …
ma invece di fare polemiche, governo, maggioranza e opposizione ( in particolare Falcone, Cancelleri e 5 stelle tutti) perché non unite le forze e cercate di dare alla nostra amatissima e martoriata terra un sistema viario degno di questo nome. Ma riuscite a indicarmi un’autostrada, una statale o una provinciale da andare fieri? Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Il CAS è da abolire, ma difendere l’ ANAS in Sicilia, che gestisce buona parte delle strade siciliane, riducendole a un colabrodo, proprio non lo capisco.
Notizie dell’ing. Bevilacqua?
Viabilità siciliana da terzo mondo
Mi chiedo perché abbiano attuato queste verifiche e successiva chiusura solo dopo che un automobilista abbia segnalato il pericolo. Per accorgersene, evidentemente, la situazione deve essere davvero molto grave. Questi enti non dovrebbero effettuare verifiche e manutenzione periodiche alle infrastrutture di loro competenza? Da quanto tempo non venivano fatti questi sopralluoghi? E se sono stati fatti, chi li ha sottoscritti? Perché non c’è mai una accurata indagine che individui e punisca i responsabili?
io invece mi chiedo
ma quante denunce sono state presentate dai politici di quel conprensorio che quotidianamente vedevano e vedono le condizioni delle starde siciliane soprattutto quelle che gli utenti sono costretti a pagare.
forse tutti hanno l’autista e dormono durante il tragitto
oppure fanno finta di non vedere.
Prof. romano?! Che articolo ha letto?!