Accusata dell'omicidio della zia |Dopo il ricovero portata in carcere - Live Sicilia

Accusata dell’omicidio della zia |Dopo il ricovero portata in carcere

Francesca Maria Castronovo è accusata di aver commissionato l'omicidio della zia Maria Corona

PALERMO – E’ stata condotta in carcere Francesca Maria Castronovo, la donna accusata di avere assoldato due uomini per uccidere la zia,  Angela Maria Corona assassinata a Bagheria, a Pasqua. Castronovo ha lasciato l’ospedale Civico, dov’era ricoverata per una serie di ustioni. Per l’omicidio avrebbe pagato, come ha raccontato lei stessa ai pm di Termini Imerese, 100 mila euro.

Maria Angela Corona, la vittima

La zia sarebbe stata strangolata, chiusa in un sacco e poi gettata da un ponte lungo la strada che collega Bagheria a Casteldaccia, il 14 aprile.

Guy Morel Diehi, 22 anni, e Toumani Soukouna, maliano di 28 anni, sono accusati di essere i due esecutori materiali del delitto. L’inchiesta dei carabinieri è stata coordinata dal procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio e dal sostituto Daniele Di Maggio.

Sarebbe stata la nipote ad assoldarli nel rione Ballarò per compiere il suo piano di morte. Da troppi anni subiva, così ha riferito, angherie e maltrattamenti dalla zia. Castronovo ha detto di avere avuto un ripensamento. Quando ha visto la zia a terra – i due migranti irregolari l’avevano strangolata – si è chinata per controllare se fosse ancora viva. Voleva tornare indietro. Ma non c’era più nulla da fare. Si era pentita ma – ha aggiunto nel corso dell’interrogatorio di garanzia – temeva che avesse interrotto la violenza dei due uomini, alla quale ha assistito, sarebbe stata uccisa anche lei. Quindi ha saldato il sui debito, ha accompagnato uno dei due killer in via Roccaforte a Bagheria, poi ha cercato di farsi esplodere dentro la macchina dove aveva caricato una bombola di gas. Da qui le ustioni per cui è stata ricoverata al Civico.

“Sono davvero pentita per tutto quello che ho fatto e voglio un supporto psicologico, perché so che passerò il resto della mia vita in carcere”, disse la donna, in lacrime, accompagnata dall’avvocato Maria Francesca D’Amico alle domande del Gip.

 


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