"Migranti, lo Stato ci dia altre navi | Stato di calamità per Lampedusa" - Live Sicilia

“Migranti, lo Stato ci dia altre navi | Stato di calamità per Lampedusa”

Musumeci incalza il governo Conte e lo accusa di "cinismo".
CORONAVIRUS
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PALERMO – Nello Musumeci rilancia. Dopo l’uscita polemica di ieri per il caso della nave Moby, il governatore si rifà sentire oggi sul tema immigrazione e sanità. “Malgrado i continui arrivi in Sicilia, il governo centrale si ostina a non dotarsi di ulteriori navi – come da noi richiesto – per ospitare i migranti per la quarantena obbligatoria. Emerge chiara, quindi, che la volontà di Roma è quella di destinare centinaia di queste persone nei malsani e insicuri hotspot dell’Isola. Con l’aggravante che eventuali soggetti positivi sarebbero difficili da gestire senza contagiare tutti gli altri”. Così il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, in riferimento all’arrivo a Lampedusa di migranti a bordo di sette barchini.

“Se così fosse – prosegue il governatore della Sicilia – sarebbe un intollerabile atto di cinismo da parte del governo nazionale, destinato a compromettere la promettente ripresa turistica pur di risparmiare sul costo della locazione delle navi. Faccio appello al presidente del Consiglio e a tutti i parlamentari nazionali eletti in Sicilia per scongiurare una batosta economica che sarebbe peggiore di quella determinata dall’epidemia”.

“Siamo tutti impegnati – e deve esserlo anche lo Stato – a continuare ad accertare le condizioni di salute di queste sventurate persone, ma anche a garantire serenità e sicurezza alla comunità siciliana ed ai turisti che si apprestano ad arrivare sulla nostra Isola”, aggiunge su Facebook Musumeci.

Ieri, commentando la vicenda della nave in rada a Porto Empedocle con 28 contagiati, Musumeci aveva commentato: “Chi ha vaneggiato accusandoci quasi di razzismo – dice Musumeci -, oggi si renderà conto che avevamo ragione. Nelle prossime ore andranno adottati provvedimenti sanitari importanti al principio della precauzione. Voglio sperare che a nessuno venga in mente di non coinvolgere la Regione nelle scelte che dovranno essere assunte”.

E il fronte immigrazione-Covid diventa così il nuovo terreno di scontro tra il governo regionale e quello nazionale. Musumeci incalza Roma mentre a Palermo le opposizioni incalzano lui chiedendo parole chiare e spiegazioni sul pasticcio dei numeri sbagliati relativi ai malati in Sicilia. Un caso clamoroso per il quale il Pd ha chiesto all’Ars l’istituzione di una commissione di inchiesta. Oggi, intanto, la giunta regionale affronterà tra l’altro il tema dell’emergenza sanitaria nelle Pelagie.

Stato di calamità per Lampedusa

E nel tardo pomeriggio arriva lo stato di calamità per le isole di Lampedusa e Linosa. A dichiararlo è il governo Musumeci, che ha accolto nella seduta di oggi l’allarme lanciato dall’amministrazione comunale sulle disastrose conseguenze di natura economica provocate dall’emergenza Covid. Contestualmente la Giunta regionale ha chiesto alla Presidenza del Consiglio dei ministri la dichiarazione dello stato d’emergenza per le due isole. Già nella mattinata di oggi il governatore aveva sottoposto il tema delle difficoltà di Lampedusa e «della sua eroica e generosa comunità» all’attenzione del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, nel corso di un incontro. “Le misure prese a livello nazionale per contenere il diffondersi del contagio – evidenzia Musumeci – hanno generato nel tessuto economico di questi territori il blocco totale di tutte le attività legate alla pesca e alla commercializzazione del pescato. Inoltre, durante il periodo del lockdown, si sono registrati danni ingenti al settore turistico a causa della cancellazione dei voli e del divieto di spostamento tra le regioni. Tutto ciò ha portato al collasso l’intero tessuto produttivo locale, generando una crisi sociale ed economica che necessita di misure straordinarie”. Al ministro Gualtieri, Musumeci ha chiesto la possibilità di concedere una “fiscalità speciale” per Lampedusa, soprattutto per gestire correttamente le problematiche sanitarie della popolazione e dei migranti che continuano a sbarcare nelle Pelagie.

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