D'Agostino difende Fava dagli attacchi dell'Antimafia nazionale - Live Sicilia

“Fava attaccato in Antimafia” | Solidarietà di D’Agostino e Palazzotto

Il capogruppo di Italia viva.: "Nessuno lo ha messo in difficoltà". Il componente dell'Antimafia nazionale: "Spettacolo indecoroso".
IL CASO ANTOCI
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PALERMO – “Oggi Fava è stato audito in commissione antimafia a Roma. Spettacolo triste quello offerto da quasi tutti i componenti, salvo il Presidente Morra che ha garantito imparzialità. I difensori della Verità assoluta sul caso Antoci hanno provato ad inquisire Fava, ma non erano così bravi e preparati”. Lo scrive Nicola D’Agostino. capogruppo di Italia Viva all’Ars e Componente Commissione Antimafia regionale

“Fava ha risposto ad ogni domanda. Nessuno è riuscito a metterlo in difficoltà, neppure le urla di parlamentari zotici. Senza paura ha messo a nudo la retorica di Stato. E si è dichiarato pronto a farsi ascoltare dai magistrati, se lo chiamassero – prosegue D’Agostino, membro della commissione regionale Antimafia -. La seduta rimarrà agli atti e alla Storia: prima o poi dalla vergogna saranno sopraffatti i conformisti e gli uomini di regime che sono rimasti gli stessi aggrappati al non ancora superato sistema affaristico-politico siciliano condannato dalle sentenze della magistratura. Antoci è stato vittima di un grave episodio, ma anche la magistratura che sbrigativamente ha archiviato non ha saputo dare spiegazioni in questi anni. Non ci sono tracce di mafia, non c’è un movente, non ci sono colpevoli. In mezzo dinamiche da film comico se non fosse una tragedia quella di cui ci occupiamo”.

L’audizione di Fava è avvenuta nello stesso giorno in cui il gip di Messina ha archiviato l’inchiesta bis sull’attentato all’ex presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci, nata dopo che la commissione regionale antimafia aveva chiesto s’indagasse ancora facendo “tre ipotesi”, tra cui una che ipotizzava una “messinscena”.  Il giudice ha bollato come “pure elecubrazioni mentali” il costrutto della commissione Antimafia dell’Ars. “Resto allibito della leggerezza e dalla gravità di ciò che scrive il Gip, accusando la commissione antimafia di “elucubrazioni” e di “illazioni sul coinvolgimento di Antoci nel falso attentato”: se avesse letto la nostra relazione, il giudice avrebbe visto che scriviamo esattamente il contrario, indicando Antoci come vittima inconsapevole in ogni caso”, ha commenato Claudio Fava.

Palazzotto: “Spettacolo indecoroso”

“Lo spettacolo a cui abbiamo assistito ieri, nell’ambito della Commissione Nazionale Antimafia, è indecoroso per un’Istituzione così prestigiosa. A Claudio Fava, Presidente della Commissione Regionale Antimafia Siciliana, esprimo solidarietà e vicinanza per l’aggressione subita da alcuni commissari che hanno usato toni e metodi strumentali, offensivi e sguaiati”. Lo dichiara Erasmo Palazzotto, componente della Commissione nazionale antimafia.

“Mi sarei aspettato – prosegue – maggiore rispetto nei confronti di una Commissione che ha restituito dignità al Parlamento Siciliano, attraverso un lavoro straordinario fatto in questi anni anche grazie alle intuizioni del suo Presidente.

Le relazioni sul depistaggio di via d’Amelio, sul sistema Montante, sul ciclo dei rifiuti sono solo alcuni esempi di un’azione mai vista in precedenza che ha portato il Parlamento regionale, per la prima volta, ad indagare senza scorciatoie e verità di comodo su mafia e corruzione in Sicilia.

Credo che la Commissione nazionale debba fare suo il prezioso lavoro svolto fin qui dalla Commissione regionale. A Claudio Fava, oltre che la mia
scontata solidarietà, – conclude Palazzotto – rivolgo l’invito a continuare sulla strada intrapresa nella ricerca di verità scomode, a partire dalla prossima attesissima inchiesta sul sistema della sanità in Sicilia”.

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