Lampedua, sbarchi, fuga e polemiche - Live Sicilia

Lampedusa, sbarchi e fuga|Musumeci: “Chiuderei i porti”

Il calcolo degli arrivi dalla mezzanotte in poi. La situazione. Salvini vuole denunciare il governo.
GLI ARRIVI
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4 min di lettura

LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – Sono circa 1.400 i migranti a Lampedusa, gli ultimi cinque sbarchi (foto d’archivio) dalla mezzanotte in poi. Sono complessivamente 276 i profughi giunti sull’isola nell’arco di 8 ore. Uomini che sono andati ad aggiungersi ai 250 arrivati ieri con 6 imbarcazioni.

Gli sbarchi nella notte

Fra hotspot e Casa della fraternità – locali della parrocchia gestiti dal sacerdote don Carmelo La Magra – ci sono, al momento, 1.400 persone. Gli sbarchi della notte sono stati composti da un minimo di 6 tunisini a un massimo di 72 migranti fra cui libici e subsahariani. Le imbarcazioni sono state, per la maggior parte, soccorse dalle motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza. C’è stato però chi – erano in 10 – è riuscito ad arrivare fino al molo Madonnina, mentre ben 72 sono stati rintracciati dai carabinieri dopo l’approdo a Cala Francese.

La fuga dei 40

Circa 40 tunisini, ieri, sono riusciti ad allontanarsi dall’hotspot di contrada Imbriacola e a circolare liberamente, senza indossare la mascherina, sull’isola di Lampedusa (Ag). Più lampedusani oltre a fotografare i migranti, nella zona di Ponente, hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine affinché i tunisini venissero riportati nella struttura dove devono restare in sorveglianza sanitaria. La Prefettura di Agrigento è al lavoro per pianificare nuovi trasferimenti da Lampedusa. Pare ci siano difficoltà nel trovare posti disponibili nelle varie strutture d’accoglienza della penisola. 

Musumeci: “Chiuderei i porti”

“Non si può consentire che migliaia e migliaia di migranti, autonomi o con le navi delle ong, possano sbarcare in una terra che è rimasta per mesi in ginocchio e che adesso guarda con una certa prospettiva per potersi riprendere. Roma da questo punto di vista è stata molto impreparata, perché ha affrontato con approssimazione un fenomeno che si preannunciava sin dai mesi di aprile e marzo. Se dipendesse da me, se avessi l’autorità per farlo, io chiuderei i porti, che non significa non dover approntare le necessarie assistenze per chi è in mare, ma questo deve essere fatto tenendo conto della tutela dei cittadini siciliani”. Lo ha detto a Sky TG24 il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci.

Nello Musumeci

“No a Sicilia campo profughi”

Per Musumeci “quello degli sbarchi è un problema nel problema, un’emergenza nell’emergenza perché noi conviviamo con la politica degli sbarchi da tantissimi anni e adesso la viviamo in un contesto di pandemia”. “Abbiamo detto al governo nazionale che non intendiamo autorizzare la realizzazione di tendopoli o di baraccopoli per ragioni di sicurezza legate ai cittadini siciliani e ai migranti – ha aggiunto – Il nostro servizio sanitario ha già eseguito diecimila tra test sierologici e tamponi ma siamo stati irremovibili nell’esigenza di avere delle navi per la quarantena, perché non vorremmo che il migrante mettesse piede sulla Sicilia, ma potesse essere assistito sulla nave e nel caso di positività dovrebbe essere ricoverato in apposite strutture. Lo abbiamo detto, lo abbiamo fatto e speriamo che da Roma si rendano conto che la Sicilia non vuole essere un campo profughi”.

“Situazione non emergenziale”

Sul fronte dei migranti, alla luce degli sbarchi sulle coste siciliane, “ritengo che la soluzione delle navi passeggeri per la quarantena sia la migliore”. E’ quanto sostenuto, a margine di un incontro del Meeting di Rimini, dal presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci secondo cui “è un peccato conteggiare nel dato epidemiologico dei siciliani quello dei migranti perché dà la sensazione di un’isola particolarmente contagiata” dal Covid, “ma non è assolutamente così. In Sicilia, ha argomentato, “abbiamo avviato un metodo sull’arrivo dei migranti che ci ha portato un duro confronto con il Governo. Abbiamo circa un 40% dei positivi che sono dovuti ai migranti ai quali abbiamo assicurato l’assistenza necessaria come servizio sanitario regionale con circa 10mila tamponi. Ma abbiamo detto con chiarezza che siamo contrari a ogni ipotesi di tendopoli o baraccopoli, avendo già bloccata quella già immaginata nei pressi di Vizzini nell’ex base aeronautica. Se vedeste le foto – ha aggiunto Musumeci – vedreste una sorta di campo di concentramento con delle baracche senza alcuna norma igienico sanitaria, tanto che autorità locali hanno dovuto dire “no” alle strutture volute dal ministero dell’Interno”. Guardando alla situazione coronavirus, ha concluso il governatore siciliano, “oggi abbiamo solamente 6 ricoverati in terapia intensiva in una isola che ai 5 milioni di abitanti aggiunge circa di 2 milioni di turisti e forestieri quindi non mi sembra un dato non assolutamente emergenziale”.

Salvini: “Denunciare il governo”

“Stiamo pensando come Lega di denunciare l’attuale governo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”. Lo ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini a una colazione elettorale a Marina di Pisa. “I nostri avvocati stanno studiando una denuncia per favoreggiamento all’immigrazione clandestina” da presentare “verso gli attuali vertici del governo”, ha proseguito aggiungendo: “Ringrazio il sindaco di Trapani e altri sindaci d’Italia che difendono i loro cittadini”. Il riferimento è al divieto di sbarco per migranti e personale della nave Aurelia, destinata alla quarantena e con 273 migranti a bordo, imposto dal sindaco della città siciliana. “Io andrò a processo il 3 ottobre a Catania per aver bloccato gli sbarchi, secondo me dovrebbero invece andare a processo coloro che gli agevolano e spendono milioni di euro di denaro pubblico per mettere su una nave queste persone”.

Francesca Donato e Stefano Candiani

Lega: governo beffa i siciliani

“Questo governo verrà ricordato come quello della beffa continua nei confronti dei siciliani. Le situazioni di Trapani e di Lampedusa sono le ennesime conferme che all’emergenza immigrazione si risponde con la sistematica presa in giro”. Lo affermano il segretario regionale della Lega in Sicilia Stefano Candiani e l’eurodeputata Francesca Donato.


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