Dai Nebrodi al calatino Mafia e truffe Ue: 135 indagati I NOMI

Dai Nebrodi al calatino |Mafia e truffe Ue, 135 indagati

L'inchiesta Nebrodi è stata chiusa. Ma dal clan dei Batanesi arrivano tre defezioni di rilievo.

Un’indagine imponente. A partire dai numeri. L’operazione Nebrodi, eseguita lo scorso gennaio e che aveva dato un colpo di scure alle ‘famiglie’ dei Batanesi e dei Bontempo Scavo della mafia tortoriciana che ha messo radici anche nel calatino, arriva ad un altro step giudiziario importante: quello della chiusura delle indagini preliminari. Sono 135 gli avvisi di garanzia che sono stati notificati dalla Procura di Messina ad altrettanti indagati. Tra di loro anche tre collaboratori di giustizia.

La mafia 3.0

Non ci sono solo boss, gregari e soldati ma anche i colletti bianchi e le teste di legno che hanno permesso alla mafia di ‘incassare’ milioni di euro di fondi europei destinati all’Agricoltura (fondi Agea, ndr) attraverso illeciti meccanismi, ma anche attraverso l’inquietante compiacenza di chi dovrebbe ‘garantire’ il rispetto delle norme.

La mafia 3.0 analizza, pianifica e mette in campo strategie per superare gli ostacoli, come quelli creati dal ‘protocollo Antoci’ nato proprio per bloccare questo flusso di denaro di fondi europei nelle tasche della criminalità organizzata. 

Per bypassare gli strettissimi paletti previsti, i gruppi criminali sono diventati ancora più insidiosi e astuti. Ma il Ros e la Guardia di Finanza, coordinati dalla Dda messinese, sono riusciti ad arrivare fino al cuore del sistema, ricostruendolo pezzo per pezzo e poi smantellandolo. Da Tortorici fino alle lande del calatino.

Le truffe UE

Quello che in gergo tecnico si chiama ‘415 bis’ si compone di 268 pagine, in cui sono elencate le decine di capi di imputazione. I due gruppi mafiosi attraverso il terrore e l’intimidazione sarebbero quindi riusciti a truffare l’UE.

I Bontempo Scavo

Al timone di comando dei Bontempo Scavo gli inquirenti pongono Aurelio Salvatore Faranda che avrebbe “coordinato” le attività criminali per le truffe all’Agea per ottenere “ingenti somme conferite quali sovvenzioni pubbliche e contributi alla produzione agricola (Fondi Feaga) e allo sviluppo rurale (Fondi Feasr).

I contatti con i clan catanesi

Faranda inoltre avrebbe “curato” personalmente i contatti con i La Rocca di Caltagirone, i Brunetto di Fiumefreddo di Sicilia, i mafiosi di Mistretta. E inoltre avrebbe gestito i contatti con il notaio Antonio Pecoraro “ai fini della predisposizione di atti di donazione di terreni (anche attraverso il mezzo dell’usucapione, ndr).

Nel gruppo dei Bontempo Scavo sono inseriti fratelli, padri, mogli, suoceri, figli e cognati. Una blindantissima rete ‘a conduzione familiare’. 

I batanesi

Ai vertici del gruppo dei Batanesi, c’è Sebastiano Bontempo, detto ‘uappu’ (classe 69). Da non confondere con il suo omonimo, chiamato ‘u biondino. L’uomo di fiducia di quest’ultimo sarebbe Calogero Barbagiovanni. Il ruolo di assicurare il controllo degli appezzamenti di terreno sarebbe stato di Salvatore Lesina Calà, mentre Giuseppe Scinardo Tenghi sarebbe il “funzionario colluso” che avrebbe operato per permettere al gruppo mafioso di incassare i contributi Agea. 

I tre pentiti

Carmelo Barbagiovanni, u muzzuni, è il collaboratore di giustizia che potrebbe svelare agli inquirenti – e molti li ha già rivelati- sugli affari interni del ‘clan’ dei Batanesi. Mentre Salvatore Costanzo Sammataro, genero di Gino Bontempo, potrebbe aver dato ai magistrati alcune chiavi per capire il sistema dei prestanome volto a ottenere in modo illecito i contributi Agea.

Giuseppe Marino Gazzamma, il terzo che dopo il blitz ha voltato le spalle alla vita all’interno della criminalità organizzata, potrebbe offrire agli investigatori un quadro completo (anche storico) dei rapporti e delle controversie tra i Batanesi e la famiglia dei Bontempo Scavo.

135 indagati: i nomi

I nomi degli indagati. Pasqualino Agostino Ninone, Rosario Anzalone, Laura Arcodia (Bronte), Sebastiano Armeli, Giuseppe Armeli, Giuseppe Moccia Armeli, Rita Moccia Armeli, Salvatore Moccia Armeli, Calogero Babagiovanni (nato a Catania), Carmelo Barbagiovanni (collaboratore di Giustizia), Valentina Belmonte, Alessio Bontempo, Gino Bontempo, Giovanni Bontempo (nato ad Adrano), Giuseppe Bontempo (classe 64), Giuseppe Bontempo (classe 91), Lucrezia Contempo, Salvatore Bontempo (nato a Biancavilla), Sebastiano Bontempo (clases 69, uappo), Sebastiano Bontempo (classe 72, detto u Biondinu), Sebastiano Bontempo Scavo, Sebastiano Calà Campana, Salvatore Calà Lesina, Maria Chiara Calabrese, Filadelfio Calcò, Gino Calcò Labruzzo, Antonio Calì, Angela Caliò, Andrea Caputo (nato a Catania), Arturo Carcione, Giuseppe Carcione, Alfio Cartia (Castiglione di Sicilia), Vincenzo Ceraulo (consigliere comunale di Randazzo), Rita Franca Cirnigliaro (Militello in val di Catania), Jessica Coci, Domenico Coci, Carolina Coci, Rosaria Coci, Sebastiano Coci, Giuseppe Condipodero Marchetta, Giusi Conti Pasquarello, Denise Conti Mica, Samuele Conti Mica, Sebastiano Conti Mica, Ivan Conti Taguali, Massimo Costantini, Antonina Costanzo Zammataro, Claudia Costanzo Zammataro, Giuseppe Costanzo Zammataro (classe 1950), Giuseppe Costanzo Zammataro (nato a Biancavilla, classe 1982)), Giuseppe Costanzo Zammataro (nato a Biancavilla, classe 1985), Loretta Costanzo Zammataro, Romina Costanzo Zammataro, Salvatore Costanzo Zammataro (collaboratore di giustizia), Barbara Crascì, Katia Crascì, Lucio Attilio Rosario Crascì, Salvatore Antonio Crascì, Sebastiano Craxì, Maria Sara Crimi, Concetta Cusumano (Grammichele), Rosanna D’Amico, Salvatore Dell’Albani (Caltagirone), Santo Destro Mignino, Sebastiano Destro Mignino, Pietro Di Bella, Marinella Di Marco, Maurizio Di Stefano (Caltagirone), Antonio Faranda, Aurelio Salvatore Faranda, Davide Faranda, Emanuele Antonino Faranda, Gaetano Faranda, Gianluca Faranda, Massimo Giuseppe Faranda, Rosa Maria Faranda, Maria Felice, Biagio Ferracù, Giuseppe Ferrera (Caltagirone), Innocenzo Floridia (Caltagirone), Valentina Foti, Vincenzo Galati Giordano, Vincenzo Galati Giordano, Santo Galati Massaro, Daniele Galati Pricchia, Live Rando Galati, Emanuele Galati Sardo, Giuseppina Gliozzo, Mario Gulino, Alfred Hila, Roberta Linares, Pietro Lombardo Facciale, Michele Longo (Fiumefreddo di Sicilia), Francesco Lupica Spagnolo, Maria Rosa Lupica Spagnolo, Jessica Mancuso Catarinella, Fabio Mancuso Cristofaro (Aci Castello), Giorgio Marchese (Catania), Loradana Marcinnò (Catania), Agostino Antonino Marino, Rosario Marino, Giuseppe Marino Gammazza (collaboratore di giustizia), Graziella Marzullo (Motta Sant’Anastasia), Marco Merenda, Giuseppe Alessandro Militello, Valeria Musarra Pizzo, Giuseppe Natoli, Enza Tindara Parisi, Antonino Angelo Paterniti Barbino, Antonio Pecoraro, Massimo Pirriatore, Giuseppe Principato Vavo, Elena Pruiti, Francesco Protopapa, Fabio Ragonesi, Enrico Salvatore Rau, Angelamaria Reale, Danilo Rizzo Scaccia (Bronte), Antonino Russo, Giuseppina Scinardo, Elisabetta Scinardo Tenghi, GIuseppe Scinardo Tenghi, Alessandra Sciuto (Catania), Giusy Angelica Spasaro, Giuseppe Natale Spasaro, Antonia Strangio, Mirko Talamo, Salvatore Terranova (Nicolosi), Giovanni Vecchio (San Giovanni La Punta), Giuseppe Villeggiante (Caltagirone), Fabio Vinci, Carmelino Zingales.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI