'L'ultima era' in scena|ad Agrigento e Segesta - Live Sicilia

‘L’ultima era’ in scena|ad Agrigento e Segesta

Nella vale dei templi e al teatro antico
IL 27 E 31 AGOSTO
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2 min di lettura

“L’uomo è parte della natura o è chiamato a dominarla? Essere dotati di ragione ci autorizza ad asservire le risorse naturali al soddisfacimento delle nostre più bieche esigenze produttive, è davvero impossibile immaginare un mondo in cui gli esseri umani vivano nel rispetto della natura, delle specie animali e vegetali e infine di sé stessi? Questi interrogativi formano la genesi de “L’Ultima era”, un viaggio tra musica e parole in cui un gruppo di attori, di esseri umani, partendo dalla narrazione di diversi disastri ambientali ci conducono verso una nuova armonia in cui l’uomo è natura”. Lo afferma il regista Alessandro Ienzi, autore della performance d’esemble “L’ultima era”, in scena nella Valle dei Templi di Agrigento e al Teatro antico di Segesta il 27 e il 31 agosto col patrocinio del Teatro di Segesta e della Regione Siciliana – Assessorato dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana.

I due spettacoli sono interpretati dagli attori della Compagnia Raizes Teatro. In scena Benedetta Aiello, Patrick Andrade Mendes, Giulia Brancato, Giuseppe di Raffaele, Marina Mazzamuto, Lorenzo Randazzo. La performance, tra l’altro, racconta la storia di Salvatore Gurreri, ambientalista siciliano ucciso nel 1992 per non aver ottemperato all’ordino di sgombero che gli imponeva di abbandonare casa sua per fare posto al Polo petrolchimico di Augusta. Una vicenda che scosse le coscienze più sensibili dell’Isola e che si aggancia, drammaticamente, alle tante storie di sangue, in ogni angolo del mondo, che bagnano le strade della lotta ambientalista.

“Negli ultimi anni diversi disastri ecologici hanno messo a repentaglio le terre di Sicilia, il suo patrimonio artistico e naturale, la salute dei suoi abitanti. Noi, tra le tante, raccontiamo l’ostinata resistenza che un siciliano, Gurreri, oppose alle ragioni dell’interesse economico su quelle del diritto alla propria terra e alla salute. Un corto circuito, un drammatico scontro che interessa la nostra Isola così come tutte le società umane, da quelle più economicamente complesse e socialmente stratificate a quelle più semplici, dalle più vicine alle più lontane”, racconta Ienzi, che aggiunge: “Temi, quelli della sostenibilità della presenza umana sulla Terra, della tutela dell’ambiente, della valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale sempre più pressanti e che ‘L’Ultima era’ dipana in un viaggio a ritroso, attraverso la narrazione di alcuni importanti disastri ecologici, riportando ai tempi in cui l’uomo era in equilibrio con la natura e calibrava la sua presenza nel profondo rispetto dell’ecosistema e delle specie animali e vegetali presenti”.

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