Sicurezza, mafia, Covid-19 "L'analisi" del colonnello Coppola

Sicurezza, mafia, Covid-19|”L’analisi” del colonnello Coppola

Il nuovo comandante provinciale dell'Arma di Catania si presenta alla città.

CATANIA – “Catania è una città su cui vale spendere le proprie energie perché ha spazi di miglioramento concreti”. Così Rino Coppola, nuovo comandante dei Carabinieri di Catania, si presenta ai cronisti nel primo incontro ufficiale con la stampa. Ai giornalisti dice subito: “Spero di poter improntare un rapporto di lealtà e collaborazione”. IL CURRICULUM

“A disposizione dei cittadini”

Non è alla sua prima esperienza in Sicilia. Dal 2000 al 2005 ha diretto, da capitano, la compagnia dei carabinieri di Cefalù. “Catania sarà certamente un’esperienza bella ed entusiasmante”, dice Coppola. Che poi parla di “sfida”.

E aggiunge: “Al primo posto dobbiamo pensare ai bisogni del cittadino, avendo ben chiaro che sicurezza non significa solo repressione ma anche percezione dei bisogni che ci impegneremo a soddisfare. I carabinieri sono a disposizione dei cittadini. Questo comando avrà uno sguardo rivolto alla città e alla provincia. L’arma dei carabinieri – aggiunge – lavorerà al fianco del Prefetto e in maniera sinergica con l’autorità giudiziaria distrettuale in tutti i settori criminali”. 

Incontri con Prefetto e Procuratore

Il colonnello Coppola, 47 anni, originario di Cassino (in provincia di Frosinone) è arrivato ieri a Catania, subentrando a Raffaele Convetti che è il nuovo comandante della Legione Basilicata.

Il colonnello ha già avuto un primo incontro con il prefetto Claudio Sammartino e il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, con cui “c’è stato un primo scambio di idee anche per la programmazione delle priorità. Sono perfettamente consapevole che i migliori risultati possono arrivare solo se siamo coordinati e sinergici”. 

Analisi delle organizzazioni mafiose

Quando ha lasciato la Sicilia ha lavorato fino al 2009, all’ufficio ordinamento dello Stato maggiore del comando generale dell’Arma per passare poi al comando, fino al 2012, della compagnia Roma-Eur.

Per qualche anno è tornato al comando generale dell’Arma, ma dal 2015 al 2017  ha guidato il Gruppo di Castello Cisterna dei Carabinieri, competente sull’aera nord della provincia di Napoli. Dal 2017 fino al trasferimento a Catania, è stato il comandante del III Reparto del Ros, dove si è occupato di analisi criminali delle principali organizzazioni mafiose italiane.

La mafia catanese

“Ho contezza che la criminalità organizzata catanese è molto diversificata. Accanto a Cosa nostra operano altre cosche che sono molto radicate sul territorio. Organizzazioni che in periodi diversi sono alleati o sono rivali. Si assiste dunque a geometrie variabili tra i diversi gruppi criminali”. 

Coppola nel corso della conferenza stampa

“Covid-19 opportunità per la mafia”

Una realtà criminale complessa dunque quella catanese, che è “resa ancora più difficile dell’emergenza covid-19 da cui non siamo ancora usciti. Il lockdown è riuscito a mettere in crisi le organizzazioni meno resilienti e meno preparate – analizza Coppola – ma dall’altra parte la pandemia rappresenta un’opportunità per le mafie, pensiamo all’anticipo del credito attraverso l’usura.

Le mafie sono pronte a iniettare capitali andando a sostituirsi allo Stato. E non dimentichiamo che è proprio questa una delle caratteristiche della criminalità organizzata. Un’altra ghiotta occasione saranno gli appalti, che rappresentano il volano della ripresa ma per la mafia – commenta ancora il comandante del carabinieri – saranno occasioni di infiltrazioni che cercherà di non farsi sfuggire”.

Mafia nigeriana

Coppola evidenzia anche come “la giusta attenzione va dedicata alla mafia straniera e nigeriana in particolare”. Il colonnello, con il suo approccio da analista, sottolinea come al momento “non si siano ancora manifestate saldature tra mafie autoctone ed etniche e quindi rapporti di tipo paritario. Ma la situazione richiede un monitoraggio costante perché – conclude – potrebbe evolversi e dunque modificarsi”. 

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