"Tu sei tutto, figlia mia"|I sogni di Angelica - Live Sicilia

“Tu sei tutto, figlia mia”|I sogni di Angelica

Volata via a diciotto anni. Ma questa è soprattutto una storia d'amore.

Se ci voltiamo appena indietro, vediamo Angelica che corre nella sua giovinezza. Che manda la palla dall’altra parte della rete, perché lei, sul campo di pallavolo, era già una giovane campionessa. E vediamo i sorrisi. Gli abbracci. Una foto con la mamma. Salvatore Quasimodo, in versi, stampato sulla sua pagina Facebook e ci fermiamo un attimo, ora che, davvero, è subito sera.

Se andiamo un poco avanti, fino a oggi, passando per i giorni scorsi, leggiamo un annuncio listato in nero su un’altra pagina Facebook: “Si comunica che per mercoledì 23 settembre 2020 il Sindaco ha proclamato il lutto cittadino per la prematura scomparsa della giovane Angelica Maria Abate”. E poi, altrove, le immagini dei funerali. Una bara bianca. I palloncini verso il cielo.

Raccontano le cronache che ‘Angelica ha perso la sua battaglia’, perché è così che, secondo il nostro vocabolario, definiamo la morte, specialmente quando prende una vita ancora quasi bambina. Ma non è vero. Niente di quello che ricostruiamo, niente di quello che veniamo a sapere, niente di quello che intercettiamo, niente, sarà mai simile una sconfitta. Perché il sentimento dominante in questa storia è l’amore che ha intrecciato i sogni di Angelica e non se n’è andato più.

L’amore dei suoi familiari che hanno tentato l’impossibile per strapparla al tumore che l’aveva colpita. E chi combatte queste battaglie non perde mai. Quando sta fuori da una stanza d’ospedale, aspettando notizie, quando prega, confidando in un miracolo che gli eventi allontanano, perfino l’illusione di approdare, nonostante tutto, alla guarigione, in piena tempesta, è amore. Che non si rassegna.

L’amore di tanti che sono stati vicini, che hanno donato, nel tempo difficile del Covid, fino a raggiungere la somma necessaria per un intervento ad Hannover. L’amore della speranza che, anche adesso, non si arrende, guarda quei sogni bambini volare, oltre la rete del dolore, e pensa che non cadranno mai, perché sono immortali.

Tutto è riposto nell’amore e lì conservato, come dice la poesia che una madre con il cuore spezzato ha dedicato a sua figlia:

‘Germogli di fato e bellezza
ad ogni alba che colora il cielo
così come in prezioso dono t’ebbi
in un mattino freddo di marzo
Tu, pennelli di gioia l’aria che intreccia i tuoi lunghi capelli.
Miele l’anima tua
come nemmeno tu sai d’essere
Di fragole le tue labbra vestite
e di pesca l’incarnato tuo sul cuscino di lino
Dormi dolce creatura.
Di te scriverò ancora
Come farfalla torna sul fiore più bello.
Di primavera in primavera sarò il tuo sole
e tu il mio
E d’inverno il tuo manto sicuro
ove non temerai nulla
perché tu,
tu sei tutto figlia mia’.

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