Booq, la bibliofficina nel cuore della vecchia Palermo - Live Sicilia

Booq, la bibliofficina nel cuore della vecchia Palermo

In Vicolo della Neve all'Alloro, un patrimonio librario di circa 7000 volumi.

PALERMO – C’è un luogo su due piani dove sono in movimento parole, immagini e comunità.  ‘Booq’ si trova nel cuore della Kalsa in un edificio storico riqualificato, un progetto architettonico volto all’accessibilità e all’inclusione. Sorge, in Vicolo della Neve all’Alloro, per rendere disponibile un patrimonio librario di circa 7000 volumi, costruire un’officina del riuso, ripensare il rapporto con gli oggetti (ripararli, conservarli e condividerli) e riaprire uno spazio pubblico e libero.

Booq, spazio di socialità

Una bibliofficina di quartiere, realizzata in una porzione dell’antico convento delle Carmelitane Scalze – “Istituto delle Artigianelle”,  ieri ha aperto ufficialmente le porte ad una cittadinanza solidale. Un nuovo spazio di socialità e cultura, accogliente per le famiglie. Una biblioteca e mediateca attiva nel contrasto della povertà educativa, nell’educazione alla lettura, con spazi e servizi specificamente dedicati ai bambini. “Un giardino di comunità, un luogo dove si possono mettere in moto scintille di aggregazione, solidarietà e cambiamento”, così lo descrivono i componenti del progetto “Dappertutto. Territori e comunità per inventare il futuro”.

Nel solco di Danilo Dolci

Biblioteca e officina: da questo binomio definito “fantastico” dall’associazione prende il nome Booq. “Il progetto Dappertutto, nato dall’esperienza di lavoro sociale ed educativo di Danilo Dolci, si fonda sulle pratiche di educazione non violenta e sulla metodologia della maieutica reciproca, volta a favorire lo sviluppo creativo nelle scuole e sul territorio, sostenendo processi di crescita”, spiega Amico Dolci. “Con questo progetto – prosegue – ci proponiamo di contribuire al cambiamento reale del quartiere Tribunali-Castellammare, dove operiamo in maniera continuativa da oltre 10 anni. I libri sono portatori di esperienza. A partire dall’esperienza della lettura, Booq vuole diventare uno spazio creativo di incontro e condivisione aperto a tutti, dove poter crescere insieme come comunità”.

Favorire la lettura

La bibliofficina è in continua evoluzione e ascolto del territorio, gli spazi sono prossimi a nuovi interventi che ne arricchiranno le funzionalità. “Per noi – commentano i membri del progetto – la cura passa da uno spazio accessibile, un luogo in cui potersi incontrare, uscire per le strade e ritornare”. Fanno parte del patrimonio di Booq: la biblioteca diffusa, la mediateca interculturale Ideas Box dedicata alla popolazione migrante, donazione della ONG Bibliothèques Sans Frontières, il servizio di prestito di oggetti ZERO, per la condivisione di attrezzi, oggetti, pratiche e saperi ecologici e lo scaffale ad alta leggibilità del progetto Voglio leggere. La bibliofficina (ri)nasce grazie al progetto “Dappertutto. Territori e comunità per inventare il futuro” di cui è capofila il Centro per lo Sviluppo Creativo Danilo Dolci, in partenariato con le associazioni Addiopizzo, Booq, Clac, Handala, Per Esempio Onlus, Send, Ubuntu Centro Internazionale delle Culture, e con la partecipazione del Comune di Palermo e dell’Università degli Studi di Palermo – Dipartimento di Scienze Psicologiche, Pedagogiche e della Formazione. Il progetto è finanziato da Impresa Sociale Con i bambini, soggetto attuatore del Fondo per il contrasto della Povertà Educativa Minorile. L’Unione Buddhista Italiana e Intesa Sanpaolo hanno fornito il proprio sostegno finanziario. Il Comune di Palermo e la Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali della Regione Siciliana hanno accompagnato l’associazione nella cura e valorizzazione di un bene pubblico, pensato per le nuove generazioni contro ogni forma di esclusione.

Attività e laboratori

L’apertura di Booq restituisce alla città un edificio storico riqualificato. Un progetto architettonico che propone una nuova configurazione spaziale che testimonia le scelte pedagogiche ed educative innovative che si sperimentano con le attività della bibliofficina. “Lo spazio – spiegano – comunica significati suggerisce comportamenti. Rappresenta nelle sue forme, nelle scelte compositive e cromatiche il metodo booq: un luogo pensato per accogliere in armonia bambini e genitori, un luogo di vita e di relazione. Il progetto parte dall’idea compositiva che un luogo abitato da bambini, pensato a loro misura, attento alle loro esigenze è un luogo dove possano vivere esperienze costruttive in un’atmosfera chiara e gioiosa”. La suddivisione esistente dei locali e la disposizione su due piani, permette di differenziare e valorizzare le destinazioni d’uso. Al primo piano si svolgeranno le attività che coinvolgeranno i bambini e i laboratori di maternage/paternage, presente una sala lettura e la biblioteca. Al piano terra sono collocate le attività di socializzazione e scambio: un angolo ristoro attrezzato, l’info point, la biblioteca delle cose Zero attrezzi condivisi, la mediateca interculturale Ideas box e l’atelier destinato alle attività di autocostruzione che coinvolgono l’utenza.

“La nostra bibliofficina ha aperto le sue porte alla città, la necessità di spazi che possano essere liberati e attraversati è la nostra visione comune, la nostra pratica di resistenza, il nostro agire concreto contro il nulla che avanza”.

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