'Fabbrica dei voti' ad Adrano|A giudizio 2 consiglieri comunali - Live Sicilia

‘Fabbrica dei voti’ ad Adrano|A giudizio 2 consiglieri comunali

La decisione della Gup Marina Rizza. I 14 imputati sono accusati di corruzione elettorale.
PROCESSO TRA UN ANNO
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ADRANO. Tutti rinviati a giudizio. I due consiglieri comunali di Adrano Federico Floresta e Maria Grazia Ingrassia insieme agli altri 12 imputati, accusati di corruzione elettorale, dovranno presentarsi il prossimo 8 giugno 2021 davanti alla Prima sezione penale del Tribunale di Catania.

L’indagine per corruzione elettorale

Si è chiusa così, dunque, l’udienza preliminare durante la quale si è costituito parte civile il comune di Adrano. Il processo è scaturito da un’indagine svolta dalla polizia che attraverso le intercettazioni ha ricostruito una “rete” che sarebbe stata messa in piedi per poter assicurare l’elezione dei due consiglieri. Inoltre dagli accertamenti irreperibili, svolti dalla polizia postale su alcuni dispositivi mobili, è emerso che sarebbe stata creata una sorta di “schedatura degli elettori”. 

Il rinvio a giudizio

La gup Marina Rizza ha, dunque, accolto la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pm Giuseppe Sturiale nei confronti di Valentina Astone, Salvatore Condorelli, Eugen Craciun, Federico Floresta, Antonino Furnari, Lucia Gatto, Gino Giangreco, Maria Grazia Ingrassia Angelo Paratore, Giuseppe Pignataro, Maria Grazia Pignataro, Maria Grazia Russo, Rosaria Scalisi e Vincenzo Scalisi. 

L’inchiesta

L’inchiesta documenta una vera e propria ‘fabbrica di voti’ che avrebbe avuto come quartier generale la pizzeria di Furnari, marito dalla consigliera Ingrassia. I due consiglieri comunali e Antonio Furnari sono accusati di associazione a delinquere finalizzata “alla corruzione elettorale e al mercimonio del voto”. 

Le accuse

Nel periodo antecedente all’elezione per il rinnovo del consiglio comunale di Adrano – scrivono gli inquirenti – Floresta, Furnari e Ingrassia avrebbero gestito “una rete di soggetti che, in cambio di somme di denaro, avrebbe dovuto agire sul territorio per procacciare voti in favore dei due”. Gli elettori, alcuni imputati, avrebbero ricevuto soldi o altre “utilità” (o la promessa).  Gli imputati avrebbero offerto, o comunque promesso, in cambio del voto “somme di denaro (di importo compreso tra i 25 e i 50 euro ad elettore) ed altre utilità, tra cui delle pizze, a più elettori”.

Alte temperature in consiglio comunale

Non si spegne dunque la torrida atmosfera che ormai da oltre un anno si respira tra gli scranni del consiglio comunale di Adrano. Dopo le intercettazioni imbarazzanti di questa inchiesta, i verbali di pentiti e le interrogazioni parlamentari, ora arriva un processo per corruzione elettorale. I due consiglieri comunali, sin dal primo momento, hanno sempre respinto le accuse e ribadito la loro correttezza e innocenza. Appuntamento alla prossima estate al Palazzo di Giustizia di Catania. 

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