Mafia, le frasi choc della Maraventano Fava deposita esposto in Procura

Mafia, le frasi choc della Maraventano|Fava deposita esposto in Procura

"Certe affermazioni non possono restare impunite", dice il presidente della Commissione Antimafia.

CATANIA – Sarà la Procura di Catania a verificare se le parole sulla mafia di Angela Maraventano, ormai ex leghista, pronunciate dal palco di Catania lo scorso sabato durante la kermesse a sostegno di Matteo Salvini, siano contemplate nella condotta di reato prevista nel comma 3 dell’articolo 414 del codice penale.

Il presidente della Commissione Regionale Antimafia Claudio Fava, questa mattina alle 9, ha depositato – accompagnato dall’avvocato Walter Rapisarda – un esposto proprio su quelle dichiarazioni. “L’obiettivo è quello di dare un messaggio chiaro – spiega a LiveSicilia, Claudio Fava – affermazioni come queste non possono restare impunite e allora sarà compito della Procura valutare se ci siano gli elementi per contestare il reato di istigazione a delinquere”. 

“La Maraventano ha pubblicamente e sostanzialmente riconosciuto una ‘funzione sociale’ alla ‘nostra mafia’, sussidiaria all’azione istituzionale, auspicandone – non senza nostalgia – un intervento a contenimento del fenomeno dell’immigrazione” si legge nell’esposto.

E continua: “È gravissimo riconoscere, esplicitamente, all’organizzazione mafiosa qualità di ‘sensibilità’ e ‘coraggio’, sollecitando una sorta di negazionismo storico rispetto a ciò che – nei fatti – Cosa nostra è stata ed è. È inaudito affermare che la mafia “non esiste più perché noi la stiamo completamente eliminando”, quasi a voler muovere a un sentimento nostalgico per la funzione di difesa del ‘nostro territorio’ che Cosa nostra avrebbe garantito”.

Fava va dritto al punto: “Dispiace smentire l’ex senatrice, ma “sensibilità” e “coraggio” sono parole sconosciute al vocabolario di Cosa nostra”. Ai tentativi di chiarimento di Angela Maraventano il presidente della Commissione Regionale Antimafia replica: “Non c’è nulla da rettificare. Le parole mafia, sensibilità e nostalgia non sono oggetti di fraintendimenti”.

L’ex leghista ha insistito sul riferimento alla criminalità straniera. “Quale sarebbe il nesso logico? – si domanda Fava – che la mafia nigeriana traffica in esseri umani, mentre Cosa nostra squaglia gli esseri umani nelle botti di acido”. E allora, un consiglio: “Taccia”. 

“Dal governo regionale ci aspettiamo che ci faccia pervenire almeno un fiato di dissenso”, commenta il presidente dell’Antimafia. Sabato scorso, invece, la platea ha applaudito l’ex senatrice e dal centrodestra è arrivato il silenzio.

“Il centrodestra dovrebbe provare sdegno quando si rimpiange la mafia. La politica sta in silenzio perché è diventata serva degli opportunismi e degli equilibri con gli alleati. Così la politica sta diventando davvero un mestiere triste”.

“Le dimissioni alla Maravantno sono state chieste dalla Lega quando il caso era già esploso su tutti i social e i giornali”, afferma Claudio. Insomma, l’intervento di Stefano Candiani, per il presidente della Commissione Antimafia regionale “è stato tardivo”. 

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