Mafia, i quattro summit della cupola L'attentato fallito e le tensioni - Live Sicilia

Mafia, i quattro summit della cupola L’attentato fallito e le tensioni

I retroscena del sequestro della Guardia di Finanza a carico del calatino Giovanni Pappalardo.
LE CARTE DELLA MAGISTRATURA
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CATANIA – È passato in sordina. Come un sequestro qualsiasi. Ma non lo è. Il decreto di misure di prevenzione emesso a carico di Giovanni Pappalardo la scorsa settimana rappresenta una pagina ‘cruciale’ della storia mafiosa della famiglia catanese di Cosa nostra.

Il blitz Kronos

Nella primavera del 2016, quando scattano i fermi del blitz Kronos, le tensioni sono alle stelle all’interno della nuova Cupola. E in un fermento di pianificazione di omicidi, poi saltati, si susseguono summit su summit in cui si registra la presenza proprio di Giovanni Pappalardo, uomo sempre al fianco di Salvatore Di Benedetto. Quest’ultimo è un fidatissimo dello zio Turi Seminara, erede (all’epoca) di Ciccio La Rocca nella reggenza della famiglia mafiosa di Caltagirone. 

I quattro summit della cupola

Le telecamere del Ros hanno “immortalato’ Pappalardo in almeno quattro incontri di vertice. E, nella mafia, non è così facile poter partecipare a riunioni operative di questa portata. Nel provvedimento firmato dal Tribunale Misure di Prevenzione (presieduto dalla giudice Daniela Monaco Crea) son elencati in dettaglio. 

Il nuovo reggente

È il 28 agosto 2015 quando a casa dei fratelli Pinto a Catania si decide la nomina di Francesco Colluccio Santapaola, cugino di secondo grado di Nitto, come reggente operativo della “famiglia”. C’è anche la presenza di Turi Seminara: in quel summit si decidono anche i confini delle ‘competenze’ di ciascun alleato, quindi Santapaola, cellula di Caltagirone e clan Nardo di Lentini. 

Il pizzo del parco eolico

Il 18 dicembre 2015 a casa di Alfio Leonardo, a Lentini, si discute di affari importanti e di estorsioni. Il nodo della discussione è la spartizione del pizzo proveniente dal parco eolico di Raddusa, Mineo e Palagonia. 

Il vertice a Paternò

A pochi giorni da Natale (il 23 dicembre 2015), è Paternò ad ospitare i vertici della cupola. Ci sono personaggi di primo piano a quella riunione: Roberto Vacante (genero dello scomparso boss, Salvatore Santapaola), Francesco Russo, Pippo Floridia (capo dei Nardo), Giuseppe Mirenna, Rino Simonte, Salvatore Di Benedetto e Giovanni Pappalardo (appunto). 

La nuova regia a Caltagirone

L’ultimo summit è nella masseria dei Galioto a Francofonte. Il 29 febbraio 2016 arrivano Aldo Ercolano, figlio di Sebastiano, Pippo Floridia e i fratelli Galioto. È in questa riunione che “la regia” criminale del calatino sarebbe stata affidata a Giuseppe Mirenna e Davide Cosimo Ferlito. Sul piano formale “avrebbe” dovuto essere un affiancamento. Ma da quel momento tutto precipita.

L’attentato fallito

Pappalardo e Di Benedetto, infatti, il 4 aprile 2016 sono bersaglio di un attentato, poi fallito. Prova “che evidenzia il momento di forte tensione che si è registrato nel sodalizio in ragione degli sconvolgimenti negli assetti, del rientro a Palagonia di Alfonso Fiammetta e della rinnovata ingerenza della famiglia catanese di cosa nostra nella zona del calatino”. 

Il curriculum criminale di Pappalardo

Il boss calatino è stato condannato a 13 anni, in primo grado, nel processo Kronos. E già cominciato – tra le polemiche legate al Covid – l’Appello. 

Giovanni Pappalardo ne ha avuto diversi guai con la giustizia. E non solo Sicilia. Nel suo casellario giudiziario si trova una “vecchia” condanna per omicidio e rapina aggravata emessa dalla Corte d’Assise di Genova nel 1998 e diventata definitiva l’anno dopo. Inoltre un coinvolgimento, nel 2014, in un’inchiesta sui braccianti agricoli “fantasma” che “nell’arco temporale 2009-2012” gli avrebbero fruttato “profitti illeciti” derivanti proprio dalle truffe all’Inps. 

Il sequestro

I finanziari hanno sequestrato una villa in contrada Raffo una villa di oltre 160 metri quadri e un agrumeto a Ramacca. A fine novembre si terrà la prima udienza davanti al Tribunale Misure di Prevenzione. 

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