Rifiuti, spiragli di accordo: emergenza rinviata di 48 ore - Live Sicilia

Rifiuti, spiragli di accordo: emergenza rinviata di 48 ore

Orlando apre al trasporto fuori regione

PALERMO – Altre 48 ore per autorizzare Bellolampo a stipare 25 mila tonnellate di rifiuti nella sesta vasca e per spostare parte dei rifiuti del piazzale sulla sommità, rendendo nuovamente operativo il Tmb. L’emergenza immondizia a Palermo viene rinviata di qualche giorno e a questo punto la speranza è che tutto vada per il verso giusto, anche se la prospettiva di dover spedire fuori dalla Sicilia i rifiuti del capoluogo diventa adesso più concreta che mai.

Dal dipartimento di viale Campania arriva una fumata bianca, o quantomeno più chiara di quella dei giorni scorsi: la riunione fra i tecnici del Comune, della Rap e della Regione si è chiusa con l’impegno di aggiornarsi a mercoledì, quando potrebbero arrivare i pareri necessari per l’emissione dell’ordinanza (domani la Rap presenterà una relazione al Comune) e dovrebbe arrivare anche il progetto definitivo sulla chiusura della sesta vasca, che consentirebbe di dare il via libera immediato allo stralcio da 25 mila tonnellate.

La penultima puntata di quella che sembra un’infinita telenovela è della scorsa settimana, quando il presidente della partecipata, Giuseppe Norata, aveva riunito i giornalisti per dire che il capoluogo siciliano era in piena emergenza. Subito dopo si è tenuto un vertice alla Regione da cui è però arrivata una chiara indicazione: in Sicilia non ci sono più spazi disponibili e quindi l’unica alternativa è portare i rifiuti in altre regioni o addirittura all’estero. Una prospettiva che fa tremare i polsi alla Rap, visto che i costi praticamente raddoppierebbero e né la Regione, né il Comune sono in grado di coprirli in modo immediato.

Oggi una nuova giornata ad alta tensione, con la Rap che per iscritto avrebbe minacciato le dimissioni del cda e la chiusura di Bellolampo senza un intervento risolutivo. Il sindaco Leoluca Orlando ha quindi preso l’iniziativa e ha inviato una lettera a Nello Musumeci e all’assessore Alberto Pierobon: Palermo è sì disponibile a trasportare i rifiuti fuori dalla Sicilia (sebbene non sia ancora chiaro chi pagherà), ma nel frattempo servono alcune soluzioni tampone per evitare che la città venga sommersa dai rifiuti. Da qui il nuovo vertice che adesso è aggiornato a mercoledì.

Il problema è che la Sicilia è praticamente satura e non si sa dove mettere i rifiuti di Palermo che, complice una differenziata ancora troppo bassa, ne produce 850 tonnellate al giorno. L’ordinanza che consentirebbe di stoccare provvisoriamente sulla sommità della sesta vasca una parte dei rifiuti libererebbe il Tmb, che così tornerebbe a regime, e lo stralcio da 25 mila tonnellate ridarebbe fiato a Bellolampo solo per qualche mese, visto che per il progetto da 140 mila tonnellate servono almeno sei mesi per le autorizzazioni. Capitolo a parte meriterebbe la settima vasca che, dopo due anni e mezzo, sembra ancora una chimera.

Il rischio è che tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 Palermo si ritrovi punto e a capo, con il problema di dove portare i propri rifiuti. Per la Regione la strada è obbligata e passa per il trasporto al di fuori dell’Isola, un’ipotesi che adesso anche il Comune sembra accettare: a battere i piedi è semmai la Rap che ha messo nero su bianco, più volte, che qualcuno dovrà pur coprire i costi che, a seconda della destinazione, potrebbero arrivare a 400 o 500 euro a tonnellata. Insomma, l’emergenza è semplicemente rinviata ma al momento è almeno scongiurata, con le dimissioni dei vertici della Rap congelate in attesa dei prossimi sviluppi.


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