"Sui teatri cala il sipario" La protesta dei lavoratori - Live Sicilia

“Sui teatri cala il sipario” La protesta dei lavoratori

Lo stato dell'arte del settore dopo l'ultimo Dpcm.

CATANIA – Cala il sipario sul palcoscenico. L’emergenza sanitaria miete una vittima eccellente: il teatro. Le disposizioni previste dall’ultimo dpcm lasciano l’amaro in bocca a tanti operatori del settore che, nei mesi scorsi, erano corsi ai ripari per scongiurare i rischi dettati dalla diffusione del virus. Analoga la situazione delle sale cinematografiche: si spengono i proiettori, un silenzio spettrale riecheggia in sala. E torna la paura per il futuro. 

Lavoratori in piazza

Gli operatori del settore si sono dati appuntamento venerdì mattina per la manifestazione nazionale ribattezzata “l’assenza spettacolare”, un modo per accendere i riflettori sulla condizione in cui versano i lavoratori che chiedono a gran voce ammortizzatori sociali e risorse per garantire la ripartenza del comparto nei prossimi mesi. Gli operatori catanesi saranno della partita.“Le difficoltà del settore riguardano tutti i lavoratori dei teatri pubblici e privati che vanno dagli attori ai musicisti passando dai tecnici di palcoscenico: paghiamo un impegno troppo grosso per il settore dopo i sacrifici fatti finora”, spiega il sindacalista Antonio D’Amico, segretario regionale Fistel Cisl. “Nel mondo della cultura il vincolo a non licenziare conta pochissimo perché molti contratti sono scaduti o a prestazione”, argomenta. Il sindacalista ricorda i pienoni ottenuti nei mesi scorsi dopo i mesi di isolamento forzato.

Il rispetto delle regole non è bastato

“L’orchestra del Teatro Massimo Bellini ha conosciuto una crescita esponenziale di fruitori, sono stati rappresentati numerosi spettacoli garantendo mille posti all’aperto sempre pieni. Oggi si profila un nuovo problema per i precari, penso a chi gira da teatro in teatro, nessun bonifico arriverà prima di tre mesi sui loro conti in banca” constata. Poi rivendica il pieno rispetto delle regole. “Lo  Stabile e il Bellini non hanno avuto contagi e hanno messo tutto in sicurezza, siamo dunque molto rammaricati per questa presa di posizione”, continua.  “Ci vedremo in piazza venerdì  e consegneremo una lettera al Prefetto, chiedendo al governo nazionale di non trattarci come un assembramento di piazza: abbiamo sempre lavorato in piena sicurezza”, spiega il sindacalista che teme ricadute economiche devastanti “perché molti lavoratori non hanno avuto il tempo di recuperare quello perso durante il primo lockdown”. Poi assicura: “La protesta, nel rispetto delle regole e in modo non violento, non si fermerà”. 

Il post al vetriolo di Claudio Fava

Tra le numerose voci che si sono levate a sostegno dei teatri spicca quella del deputato regionale Claudio Fava che pone l’accento sul valore simbolico del palcoscenico.  “La cosa più triste e ridicola di questo dpcm è mettere sullo stesso piano teatri e sale bingo: per il governo vanno chiusi, gli uni e le altre, perché superflui, dettagli di cui sapremo fare a meno. Qualcuno in consiglio dei ministri avrebbe dovuto spiegare che si rischia dieci volte di più in un supermercato che in un teatro”, scrive su Facebook. “Certo, gli avrebbero risposto che nutrire la pancia è necessario, nutrire l’anima solo un trastullo. Il teatro esiste da tremila anni, e se è sopravvissuto alle nostre miserie, a undici crociate e a due guerre mondiali, alle nostre avidità, alle rapine di vita, ai narcisismi, agli egoismi, a generazioni di analfabeti che i teatri li demolivano per vendersi le pietre e le tavole dei palcoscenici, se è arrivato a noi nonostante noi, mi sembra umiliante dover ancora spiegare che un teatro non è una sala bingo, che non è meno importante di un supermercato, che non è meno sicuro della tribuna di uno stadio”, spiega Fava. “Diranno, a Roma, che hanno già pronti i piccioli per rimediare al danno economico: dimostrando ancora una volta di non aver capito nulla”, scrive con amarezza. 

Ciak, non si gira

Se Atene piange, Sparta non ride. Le sale cinematografiche catanesi resteranno vuote almeno fino al 24 novembre. E c’è chi, nei mesi scorsi, aveva investito non poco per creare le condizioni per ripartire in piena sicurezza. Una di queste realtà è il Cinema King che congeda gli spettatori con un messaggio sui social.  “Mentre il mondo crolla, scegliamo proprio questo momento per difendere il cinema. Oggi spegneremo nuovamente i proiettori, come abbiamo fatto a marzo. Li avevamo riaccesi colmi di speranza e felicità, nonostante le difficoltà persistenti e per farlo avevamo messo in campo tutte le precauzioni e gli accorgimenti che ci hanno permesso di concludere in sicurezza la stagione all’Argentina”.

I dati sulle sale

I gestori ripercorrono il lavoro fatto negli ultimi mesi e snocciolano i dati Agis sui contagi relativi alle sale italiane.”Una lunga serie di misure meticolose, così stringenti che hanno trovato stupore, curiosità, a volte fastidio, tra un pubblico abituato altrove a sedere, cenare, ballare senza tutte le scocciature che imponevamo loro. A volte, non ve lo nascondiamo, la sensazione è stata quella di esser troppo rigidi, mentre altrove, tutto intorno a noi il mondo procedeva senza tanti intoppi. Siamo tuttavia orgogliosi di poter dire che in nessuna delle nostre sale qualcuno ha messo a repentaglio la sua salute”. “E, lo sottolineiamo, in nessuna delle sale italiane, a quanto risulta dai dati diffusi dall’Agis: per questo, la chiusura senz’appello di oggi, che ignora i sacrifici fatti da questo settore per non arrendersi alla fine, e soprattutto gli straordinari risultati ottenuti sul tema che ci sta più a cuore, la salute e la sicurezza di tutte e tutti, giunge più che mai inaspettata. L’idea che neanche questo sia bastato, e che mentre migliaia di lavoratori e lavoratrici si adeguavano, si reinventavano, studiavano nuove pratiche per sopravvivere a questo momento tremendo, i mancati interventi, le scelte sbagliate, le polemiche oziose ci abbiano riportato indietro di mesi, esattamente a quando tutto è iniziato, ci lascia sgomenti”, scrivono.   

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI