Covid, 44 nuovi posti letto: trasferiti chirurghi e un audiologo - Live Sicilia

Covid, 44 nuovi posti letto: trasferiti chirurghi e un audiologo

Si allarga il reparto al San Marco. Lanteri dell'Ugl Medici: "Risolvere la commistione negli ospedali"
CORONAVIRUS, CATANIA
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CATANIA – Il modello a cui si lavora per l’emergenza Coronavirus è quello di “reparti a fisarmonica”, un sistema che permette di reperire nuovi posti letto Covid in poco tempo. E in linea con l’andamento della curva. Uno strumento che è stato apprezzato da alcune sigle sindacali che hanno partecipato al serrato confronto con l’assessorato regionale alla Sanità. Raffaele Lanteri, segretario generale dell’Ugl medici, non ama i giri di parole. La trasparenza è la prima regola quando si tratta di salute. Ammette i ritardi il chirurgo, ma è inutile guardarsi indietro ora bisogna affrontare “la guerra contro il virus”. Nella ricerca di trovare soluzioni alcune scelte prese sul fronte della “gestione risorse umane” non convincono. 

“Al San Marco stanno per essere attivati 44 nuovi posti letto”, annuncia Lanteri. “Questa è una buona notizia a cui va il nostro plauso, la questione che ci preoccupa è il reperimento del personale da impiegare”.

In questi giorni sono stati trasferiti diversi dirigenti medici, attraverso un ordine di servizio della Direzione Sanitaria del Policlinico, tra cui un chirurgo vascolare, tre chirurghi generali, un reumatologo, un neurologo, un audiologo, uno proveniente da Medicina e uno da Angiologia. Una decisione che in parte non seguirebbe la circolare assessoriale arrivata nei giorni scorsi che stabiliva di far ricorso a personale proveniente da “discipline equipollenti o affini”. Come mai questa scelta? “Ce lo chiediamo tutti”, risponde Lanteri. Che però assicuro: “Nessuno si è tirato indietro o lo farà di fronte a un’emergenza come questa. La questione è il criterio adottato”. 

La strada secondo il segretario generale dell’Ugl è quella di avviare “il modello dell’incentivazione e fare formazione”. Sul fronte delle “nuove assunzioni” anche per rafforzare le Usca ci sarebbe una sorta di ostacolo. “Per poter partecipare serve possedere una partita Iva, quindi chi ha già un contratto è tagliato fuori e non può partecipare. Il sistema secondo noi – afferma Lanteri – andrebbe modificato”.

Sui vari tavoli di confronto l’Ugl Medici ha portato una questione primaria, quella della commistione negli ospedali. Che è inutile negarlo è una delle prime cause di contagi tra il personale sanitario. “E non ce lo possiamo più permettere con i numeri con cui stiamo combattendo. Perché se si ammala un medico ci sono difficoltà a sostituirlo”, ricorda Lanteri.

Il Pronto Soccorso del Policlinico di Catania diventa una camera di compensazione tra la chiamata del 118 e l’attesa del ricovero. Ma il sistema rischia di andare in tilt. “È per questo che abbiamo chiesto di accelerare la creazione di un Pronto Soccorso Covid al San Marco. E dalla direzione c’è stato detto che è una proposta che stanno valutando”, spiega ancora il chirurgo.

“Inoltre abbiamo delle strutture dismesse come il Santo Bambino e il Vittorio Emanuele che potrebbero ospitare i pazienti per la degenza di bassa intensità”, spiega Lanteri. Ma per questa strada pare non ci sia la stessa visione e ci siano delle resistenze per problemi strutturali e reperimento personale. “Per noi però rimane la strada maestra”, conclude il segretario regionale Ugl Medici. 

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