Coronavirus, “isolamento finito”: ma l'82enne è in rianimazione - Live Sicilia

Coronavirus, “isolamento finito”: ma l’82enne è in rianimazione

Provvedimento di guarigione notificato a un'anziana in terapia intensiva. Furiosi i conoscenti, ma Liberti spiega cos'è accaduto.
CATANIA - IL CASO
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CATANIA – “Si dispone conclusione dell’isolamento domiciliare fiduciario”, solo che la signora M.A.R., di 82 anni, è in terapia intensiva. Ecco servito “l’inghippo”, un “caso fortuito di disattenzione – spiega a LiveSicilia il commissario anticovid Giuseppe Liberti – favorito da un automatismo contenuto nel DPCM del governo Conte. I particolari.

La comunicazione

Per settimane, le comunicazioni di fine isolamento sono state attese da migliaia di cittadini in quarantena o, addirittura, “sequestrati” burocraticamente nella propria abitazione.

Il commissario regionale anti covid Giuseppe Liberti, per superare lo stallo “provocato dal boom di contagi”, dopo che i sistemi informatici sono andati in tilt “a causa di un bug”, ha riorganizzato, insieme ai vertici Asp, il sistema di tracciamento.

“Abbiamo fatto lievitare il personale, riorganizzato il sistema e decentrato il controllo dei pazienti per distretto sanitario – spiega Liberti a LiveSicilia – ma può anche capitare qualche errore, favorito da un automatismo previsto dall’ultimo Dpcm”.

L’automatismo

In pratica, “secondo l’Istituto superiore di sanità”, spiega ancora il commissario regionale, “dopo 21 giorni dal primo tampone, la possibilità di contagio sia inesistente”. È entrato in vigore un automatismo e dopo 21 giorni il malato non è più “malato” e può essere “liberato” dall’isolamento. Un discorso a parte deve essere fatto per coloro che possono entrare in contatto con soggetti fragili.

Solo che, nel gestire migliaia di contagiati, prima di “liberare” ufficialmente qualcuno, bisogna verificare in che condizioni sia. “Per errore è stata inviata la comunicazione alla signora – ammette Liberti – ma senza alcuna conseguenza sulle sue condizioni di cura o di salute”.

Il caso, però, sollevato da parenti e conoscenti, che hanno contattato LiveSicilia, ha provocato un vero e proprio tsunami tra i medici dell’Asp. I sanitari sono stati costretti a fornire spiegazioni per giustificare l’errore.

“Continueremo – aggiunge ancora Liberti – ancora con maggiore attenzione a gestire il tracciamento”.

“Abbiamo però -conclude – una piccola soddisfazione,rispetto a molte altre regioni, quella di aver raggiunto risultati importanti gestendo decine di migliaia di contagiati”.

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