Bus turistici, le aziende riconsegnano le licenze - Live Sicilia

Bus turistici, le aziende riconsegnano le licenze

Le imprese in ginocchio chiedono un sostegno economico.

PALERMO – “Abbiamo portato le targhe e le licenze e siamo pronti a consegnarle alla Regione siciliana”. Incalza la protesta dei membri dell’Associazione Bus Turistici siciliani e altri imprenditori della categoria che da questa mattina, riuniti in un picchetto spontaneo, stanno manifestando davanti Palazzo D’Orleans, a Palermo. Traffico in tilt in questo momento a piazza Indipendenza, dove alla ventina di bus si sono aggiunti i taxi.

“Abbiamo chiesto un incontro con il presidente della Regione ma è impegnato – dice Maria Zimmardi della società di trasporti Zimmardi Giuseppe & C. Snc– dalle 10 di questa mattina siamo rimasti posteggiati ad attendere, senza intralciare il traffico, con un megafono abbiamo urlato le nostre richieste. I nostri mezzi sono fermi da mesi e non abbiamo ricevuto aiuti dalla Regione. Avevamo chiesto di affiancare i mezzi pubblici, per evitare l’affollamento sugli autobus, ma non è arrivata risposta. Ci è stato detto che sono arrivati 14 milioni di euro ma non abbiamo visto nulla. Intanto, le spese continuano ad aumentare”.

Il turismo è in ginocchio, la pandemia continua a non fare sconti per nessun settore. Annullate gite scolastiche, sagre, fiere, congressi e tour religiosi. Così settantacinque aziende siciliane sono in uno stato di fermo lavorativo. I bus turistici, infatti, dallo scorso 23 febbraio a oggi hanno completamente azzerato il loro fatturato. Le associazioni chiedono al Governo e al presidente della Regione Nello Musumeci sostegni economici per superare la crisi del Coronavirus. “Adesso – ha spiego il presidente di Abt 2020 Maurizio Reginella – si avvicina il rinnovo delle licenze regionali per il 2021, anche se nell’anno che si è appena concluso non le abbiamo utilizzate, una situazione che per noi è divenuta insostenibile. Del piano oggi non se ne sa nulla. Quello della consegna delle licenze e delle targhe – aggiunge – è l’ultimo atto da parte della nostra categoria. Il trasporto persone non è più affar nostro. Senza un intervento serio da parte della Regione e delle Istituzione – conclude – il percorso del trasporto turistico e delle nostre aziende per noi termina qui”.

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