"Cabina di regia" dello spaccio: condanne da 20 a 9 anni - Live Sicilia

“Cabina di regia” dello spaccio: condanne da 20 a 9 anni

La droga in via Santa Maria De Le Salette. La decisione del gup

CATANIA – Pene pesantissime quelle inflitte dalla gup Maria Ivana Cardillo agli imputati del processo, stralcio abbreviato, dell’inchiesta antidroga denominata Salette scattata nell’autunno dei 2018. A un anno di distanza dalle richieste di pena avanzate dalla pm Alessandra Tasciotti sono arrivate le condanne della giudice ai componenti di un gruppo di spaccio ‘gestito’ da Giovanni Geraci, detto Cicitta, e che aveva base logistica nella casa di Salvatore Panassiti, ubicata in via Santa Maria de Le Salette a San Cristoforo.

Geraci e Panassiti sono stati condannati a 20 anni di reclusione ciascuno. La gup ha accolto in pieno le richieste dell’accusa. Dai 13 ai 9 anni le pene inflitte nei confronti degli altri imputati del troncone abbreviato. Per la precisione Carmelo Andrea Musumeci è stato condannato a 11 anni 9 mesi e 10 giorni, Giovanni Lauceri a 9 anni e 4 mesi, Maurizio Barone a 12 anni, Santo La Ferlita a 13 anni e, infine, Giovanna Bartolotta a 9 anni e 4 mesi. 

Le indagini che sono culminate con il blitz Salette sono state avviate dopo il ritrovamento a casa di Panassiti di una sorta di libro mastro della droga. Telecamere e microspie piazzate dai carabinieri, una delle quali eliminate da alcuni religiosi dal tetto dell’oratorio de Le Salette, hanno chiuso il cerchio sugli affari degli indagati. A dare manforte al profilo accusatorio della ‘testa criminale’ dello spaccio, Giovanni Geraci, è stato anche il pentito Carmelo Di Mauro, ex esponente del clan Cappello. Addirittura il nomigliolo del condannato è nella piramide disegnata dal collaboratore di giustizia per indicare la gerarchia di potere della cosca. Cicitta è inserito nel gruppo che faceva riferimento al boss Massimiliano Salvo, ormai da anni al 41bis. 

Il giudice ha inoltre condannato gli imputati – tranne quelli a cui è caduta l’aggravante mafiosa (Lauceri, Bartolotta e La Ferlita) – al risarcimento del danno morale in favore dell’associazione Antimafia “Alfredo Agosta” che si è costituita parte civile nel processo. Il gup Maria Ivana Cardillo ha fissato in 90 giorni i termini per il deposito delle motivazioni della sentenza. 

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