Covid, anziani muoiono e a Catania vaccinano gli universitari FOTO

Covid, anziani muoiono e a Catania vaccinano gli universitari FOTO

Sei giovani hanno avuto la possibilità di accedere alle scarse dosi del prezioso vaccino Pfizer.
I PARADOSSI DELLA PANDEMIA
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CATANIA – La foto è simbolica, diffusa dai vertici dell’Università di Catania con soddisfazione: “Sei studenti universitari sono stati vaccinati”. Una “conquista”, con tanto di ringraziamento ai vertici della “Regione Siciliana”, per questa gentile concessione: sei ragazzi poco più che ventenni hanno avuto la possibilità di accedere alle scarse dosi del prezioso vaccino Pfizer.

E chi sono questi “fortunati” che hanno superato, nell’infinita lista d’attesa, migliaia, anzi, milioni di diversamente abili, di malati ad alto rischio, di ultraottantenni con patologie pregresse, che continuano a morire, ogni giorno, a causa del coronavirus?

Si tratta, come spiega il rettore Francesco Priolo, di “due consiglieri d’amministrazione e di quattro senatori accademici”, che hanno ricevuto un biglietto di andata e ritorno per il Policlinico Paolo Giaccone di Palermo.

Mentre nelle residenze sanitarie e nelle case di cura si lotta, ogni istante, per strappare al covid qualche vita fragile, mentre anche il presidente della Regione Nello Musumeci rifiuta il vaccino “per fare posto a chi ne ha bisogno”. Mentre a Catania in meno di due mesi il covid ha ucciso 600 persone. Ecco che arriva quella foto con i fustaccioni universitari vaccinati, che stride terribilmente con le immagini degli infermieri dei reparti covid che sperano di essere sottoposti al siero nelle prossime settimane. E allora torna alla ribalta il comunicato avvertimento della Ugl, che invita a non sprecare le dosi con chi “non è impegnato nella lotta al virus”. E il discorso vale anche per le università che lavorano in smart working da mesi. Tranne che non le si voglia paragonare ai reparti di terapia intensiva covid, dove il virus toglie il respiro, ogni giorno, a troppe persone. Non si lasciano attendere le reazioni. “Dispiace constatare come una campagna di sensibilizzazione riguardo un vaccino importante per noi e per la nostra società si sia trasformata in una grande polemica”, dice Federico Scalisi Segretario Giovanile di Sìamo Futuro Catania. 2Tutto questo era prevedibile e poteva essere evitato. Non entro nel merito delle scelte dei 6 rappresentanti degli studenti, ma era opportuno, a pochi giorni dall’inizio della vaccinazione, prendere questa decisione? Perché non dare priorità alle categorie già previste dal calendario della vaccinazione? Il settore medico o infermieristico? Chi ha la responsabilità di questa decisione deve davvero riflettere se certe scelte si stiano rivelando proficue o meno per il bene dell’Università di Catania. La storia e il simbolo di questo Ateneo ci chiedono serietà e determinazione, non superficialità”, attacca.

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