Vaccini Covid e dark web, "Indagini mirate con i Nas" - Live Sicilia

Vaccini Covid e dark web, “Indagini mirate con i Nas”

Lunga intervista di fine anno al comandante provinciale dei carabinieri, Rino Coppola. Che invia un messaggio di auguri ai catanesi.

CATANIA – L’attenzione mediatica è concentrata sul vaccino anti-Covid: il fiore della speranza per l’anno che tra poche ore arriverà. La macchina organizzativa non coinvolge solo gli attori sanitari. I carabinieri, infatti, hanno un ruolo strategico e fondamentale.

Vaccini Covid, le attività dei carabinieri

A Catania il comando provinciale dell’Arma guidato dal colonnello Rino Coppola sta operando in questi giorni diversificando “le attività connesse al covid”. “Ci stiamo rimodulando – spiega il comandante provinciale a Livesicilia – perché dalle attività di controllo finalizzate al rispetto delle norme tese a contrastare la diffusione dei contagi ci stiamo occupando di un’altra tipologia di servizi che riguarda i vaccini: dalla scorta e controllo lungo gli assi viari che vengono percorsi dai corrieri alle attività di vigilanza sui siti di stoccaggio dove saranno conservati i vaccini che saranno somministrati da oggi in poi”. 

Il mercato nero dei vaccini nel dark web: Nas oscurano 100 siti


Ma c’è anche un importante lavoro di intelligence che i Carabinieri insieme ai Nas di Catania sta mettendo in campo. “Stiamo facendo un’attività – argomenta il colonnello Coppola – un po’ più articolata. Da una parte riguarda la vigilanza sulle attrezzature e sulle strutture sanitarie affinché tutto sia a norma per la conservazione dei vaccini, ma c’è da prepararsi anche a possibili eventi delittuosi connessi alla somministrazione dei vaccini. Non possiamo escludere, e ci sono già segnali in questo senso, che ci siano attività di falsificazione di questi vaccini. Ci potrebbe anche essere un mercato nero: già nel dark web ci sono vaccini in vendita e questo costituisce un pericolo molto consistente”, afferma il comandante provinciale. Ed è proprio sul fronte della lotta del cybercrime farmaceutico che in queste ore sono stati raggiunti importanti risultati investigativi. Il Nas ha, infatti, oscurato 102 siti dove venivano messi in vendita, tra gli altri, vaccini della Pfizer-Biontech. 

Ma c’è anche dell’altro. “I possibili furti e le proteste dei movimenti no-vax destano da parte nostra molta attenzione. E quindi svolgiamo attività di sorveglianza e di intelligence anche in questi campi”, aggiunge Coppola. 

Pandemia e rischi di infiltrazioni mafiose

Il comandante provinciale dei Carabinieri di Catania è un attento osservatore dei fenomeni criminali legati alle organizzazioni mafiose. L’emergenza sanitaria, con la crisi che ha generato, potrebbe essere un terreno fertile per accrescere il potere economico delle mafie. Coppola ammette che potrebbero esserci dei rischi, ma prima di trarre conclusioni è necessaria una precisa riflessione. “La pandemia e il covid – spiega – hanno da un lato indebolito il tessuto economico-produttivo ma non per questo hanno rafforzato le organizzazioni criminali. La pandemia, le limitazioni al movimento sul territorio e le difficoltà che alle volte si sono create nella comunicazione tra sodali detenuti e sodali all’esterno hanno parimenti inciso negativamente e rallentato le attività illecite delle associazioni criminali meno attrezzate e più deboli. Quindi  – chiarisce Coppola – vanno fatti dei distinguo. Quello che può accadere man mano che la situazione comincerà a normalizzarsi e che le organizzazioni criminali, quelle più strutturate e attrezzate, cerchino di trarre vantaggio da tutta una serie di opportunità che il contesto offrirà. Le imprese in difficoltà avranno bisogno di soldi, alcune organizzazioni criminali hanno la liquidità disponibile e potrebbero lanciarsi in operazioni di riciclaggio. Potrebbe anche cercare di inserirsi attraverso prestanomi nel circuito dei finanziamenti pubblici che, quindi, potrebbero andare nelle mani sbagliate. Tutto questo va certamente evitato”, analizza Coppola. 

Monitorare le componenti di Cosa nostra

A questo punto c’è da chiedersi se le mafie catanesi sono tra quelle “attrezzate” ad approfittare della crisi post-pandemia. “Alcune organizzazioni criminali catanesi hanno questo tipo di capacità  – ammette il colonnello – le componenti mafiose di Cosa nostra (la famiglia Santapaola-Ercolano) hanno questo tipo di capacità imprenditoriale e hanno capacità di inserirsi attraverso metodi corruttivi anche nel tessuto politico-amministrativo. E quindi possono sfruttare queste opportunità. Altre organizzazioni criminali non hanno questo tipo di capacità pur essendo molto pericolose, che però sono dedite ancora ad attività di tipo parassitario di controllo del territorio. Sono organizzazioni che ancora non hanno fatto il salto che invece ha già fatto Cosa nostra. Alcune organizzazioni criminali vanno monitorate attentamente – afferma ancora il comandante provinciale – perché potrebbero cercare di sfruttare le opportunità di contesto che si stanno creando”. 

I primi tre mesi di Coppola a Catania

Non solo covid, però. L’attività dei carabinieri di Catania si è muove su molti fronti: controllo del territorio, prevenzione, repressione e attività investigativa. Come ogni fine anno è tempo di bilanci. Il colonnello Rino Coppola è al comando provinciale di Catania da poco più di tre mesi, ma sono state settimane intense e ricche di risultati. “Un’esperienza bella, interessante e positiva. Primi tre mesi di lavoro molto intenso”, afferma. Costanti e serratissimi sono stati i servizi di controlli nelle aree degradate della città volti “a ridurre l’incidenza della microcriminalità e della illegalità diffusa anche per ridare fiducia ai cittadini quindi innalzare il livello di sicurezza percepita”. Ma “l’attività è stata intensa anche in tutti gli altri comuni dell’area metropolitana – aggiunge Coppola – comprese anche le aree rurali che ci hanno visto protagonisti nello svolgimento di varie tipologie di controllo. Questa è una cosa che ho imparato sotto l’indirizzo del prefetto: la necessità di tutelare le aree rurali di coltivazione agrumicola, di coltivazione dell’uva, ma anche del pistacchio e delle olive. Un’attività di controllo è stata svolta anche in queste aree per la tutela ovviamente dei produttori, tutelandoli da possibili reati predatori, ma anche a tutela degli stessi lavoratori. Abbiamo svolto servizi anti-caporalato e di contrasto al lavoro irregolare”. 

Fine anno: è tempo di bilanci

Andiamo ai numeri. La pandemia ha portato a una netta diminuzione dei reati. Il report diffuso dal comando provinciale mette a confronto i dati. “Meno rapine e furti nel 2020 rispetto all’anno precedente, ma soprattutto un calo di più di cinquemila reati a fronte di un aumento di controlli sul territorio. La quota di persone arrestate o denunciate sul totale dei reati quest’anno è salita dal 22 al 29,8 per cento, a dimostrazione di quanto il Covid abbia fatto stringere le maglie dei controlli sul territorio. Con 60mila pattuglie (+18,5% rispetto al 2019, dovuto ai maggiori servizi espletati durante la pandemia) schierate sul territorio dai carabinieri nell’intero anno il rischio per chi delinque di incappare in un controllo è diventato altissimo. Il lockdown è andato di pari passo con il crollo vertiginoso dei reati contro il patrimonio (meno 26 per cento per le rapine, meno 27 per i furti). Infine le persone sanzionate durante la pandemia per il mancato rispetto dei dettami ministeriali 3794. Gli esercizi commerciali ai quali è stata applicata la sanzione accessoria della chiusura sono stati 115. La diminuzione dei reati totale è stata del 17% (circa 5600 in meno).

Le operazioni

In questi mesi si sono susseguite molte operazioni. “L’altro fronte è stato quello delle attività investigative svolte accanto all’autorità giudiziaria etnea. Diverse sono state le operazioni di servizio portate a termine in questi tre mesi, a settembre – afferma Coppola – ricordo l’operazione Iddu nel territorio di Giarre, è stata disarticolata la frangia che opera in quel territorio riferibile ai Santapaola-Ercolano, ne sono seguite tante altre, come quella eseguita dal Nucleo Investigativo di Catania che ha riguardato il gruppo mafioso di San Giovanni Galermo e gli Assinnata di Paternò, anche i carabinieri di Acireale hanno ad ottobre eseguito un’operazione riguardante il traffico di sostanze stupefacenti, alla fine del mese di novembre c’è stata l’imponente operazione che ha riguardato la disarticolazione dei gruppi criminali che gestivano le 12 piazze di spaccio di San Giovanni Galermo di Catania con oltre 100 arresti, e poi l’ultima in ordine cronologico è quella di Gravina di Catania che ha disarticolato un’associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti. Sono tante le cose che abbiamo messo in cantiere – annuncia il comandante dei carabinieri – cominciando a sviluppare alcune progettualità, tante cose che sono arrivate a conclusione”. 

Gli auguri ai catanesi

Coppola infine invia un messaggio di auguri di buon anno ai catanesi: “Abbiamo tutti quanti bisogno di normalità, una normalità che fino a qualche mese fa ritenevamo scontata. Ma che adesso nascosti dietro le mascherine e costretti a rilasciare interviste a distanza abbiamo un po’ dimenticato. Auguro di cuore serenità e salute a tutti. Spero veramente di poter rivedere i catanesi passeggiare per via Etnea senza il volto coperto dalle mascherine e vederli nuovamente condividere momenti di convivialità e di socialità come è stato fino a qualche mese fa. Questo è  – conclude il comandante – l’augurio che faccio di cuore a tutti”. 

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