Pullara: "Addio autonomisti, guardo al centro con il movimento Onda"

Pullara: “Addio autonomisti, guardo al centro con il movimento Onda”

Il deputato agrigentino: "Il patto Lega-Mpa contro i siciliani. Noi con i moderati, occhio al ruolo di Forza Italia"
L'INTERVISTA
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3 min di lettura

PALERMO – L’addio al gruppo dei Popolari-autonomisti e la decisione di far crescere il suo movimento, Onda, “fino a farlo diventare un soggetto regionale”. E poi il futuro, con un dialogo “con le altre forze centriste e con Forza Italia, che rappresenta il perno del mondo moderato in Sicilia”. Carmelo Pullara, deputato agrigentino, si mette alle spalle l’esperienza ‘autonomista’, finita in malo modo con la sua espulsione dal gruppo parlamentare dell’Ars e l’approdo al Misto. Resta a sostegno di Musumeci “ma con la possibilità di continuare a essere voce critica quando qualcosa non va”.

Non le sono state perdonate le scelte fatte ad Agrigento in occasione delle Amministrative
“Tutto è nato lì. Ho appoggiato con due liste il candidato sindaco uscente Firetto e non Franco Miccichè, sostenuto da Roberto Di Mauro. Ho spiegato i contorni della mia scelta al gruppo ma è stata comunque decisa la mia espulsione, che tra l’altro non ha molto senso Codice civile alla mano”.

Ritiene di avere subito un torto?
“A quelle elezioni il grupp degli Autonomisti-popolari non aveva schierato il suo simbolo, quindi non ho violato alcuna regola. Ricordo, inoltre, che l’assessore Lagalla, con la sua sigla Idea Sicilia, ha appoggiato il candidato sindaco Zambuto. Quindi non ho fatto nulla di diverso dagli altri”.

Nonostante tutto lei è stato esautorato.
“La verità è che Di Mauro e tanti altri vedono la politica come un diktat. Hanno bisogno di ‘yes man’ e reputano i partiti la loro casa in cui possono fare ciò che vogliono. prendo atto di tutto questo, ma non è la mia visione. Rifarei anche adesso la scelta di Firetto”.

Di Mauro, invece, ha scelto il patto federativo con la Lega.
“Da tempo avevao manifestato la mia perplessità davanti a questa ipotesi. Quando l’Mpa fece l’accordo con la Lega di Bossi quello era un ‘patto di desistenza’: il Carroccio sarebbe rimasto ancorato ai territori del centronord e il Movimento per l’autonomia avrebbe lavorato nel Meridione. Oggi la storia è diversa, la Lega è presente in Sicilia e non mi pare che quando il carroccio ha governato per l’Isola ne siano venuti fuori grandi benefici. La verità è che quello è un accordo a perdere, non una federazione. Ci stiamo svendendo”.

A questo punto cosa farà Carmelo Pullara?
“Resto al Misto ma ho dato vita a Onda: un movimento popolare regionalista. Dobbiamo portare avanti non l’autonomia in stile Galles o Irlanda, ma parlare di regionalismo. Le altre regioni italiane difendono non tanto l’autonomia delle scelte ma il frutto dei propri territori, e così dovremo fare anche noi. Mi sto muovendo per raccogliere adesioni in tutta la Sicilia a partire da quest’anno e sono convinto che potremo radicarci in tutto il territorio regionale”.

La galassia è ampia, dove vi collocherete?
“In una posizione moderata e di centro che non ha punte di estremismo, né di destra né di estrema sinistra. Osserviamo tutto ciò che in queste settimane sta avvenendo nel mondo centrista e moderato: da Forza Italia a Italia viva, fino al Cantiere popolare e all’Udc”.

E l’Mpa?
“Hanno fatto una scelta estremista e sovranista, non mi pare rientrino in questo disegno”.

Lei ha citato anche Forza Italia.
“Ciò che sta avvenendo al centro è interessante e sotto il profilo di una alleanza politica non può prescindere da Forza Italia. Cosa diversa saranno eventuali elezioni regionali e nazionali, dove queste forze centriste confluiranno in una lista. Ma ripeto: questa alleanza politica, al di là delle liste nel momento elettorale, non può fare a meno di Forza Italia”.

Quale sarà il suo rapporto con il governo Musumeci?
“Sono stato eletto a sostegno di questo governo e continuo a sostenerlo, ma non posso stare zitto rispetto ai problemi solo perché appartengo a questo schieramento. Quando le cose non vanno bisogna essere voce critica, non distruttiva ma propositiva. Capisco che questo atteggiamento spesso non è gradito, ma la politica deve sapere ascoltare. resto quindi a sostegno del governo ma non mi appiattisco su tutte le scelte”.

E la scelta di Musumeci di non avere donne in giunta?
“Quando un mese e mezzo fa si iniziò a parlare di modifiche alla squadra di governo proposi Margherita La Rocca Ruvolo e Giusi Savarino, ma quella mia idea non fu accolta. La giunta attuale? Avrei operato in maniera diversa”.


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