Studenti contrari al rientro in aula: la protesta parte da Catania - Live Sicilia

Studenti contrari al rientro in aula: la protesta parte da Catania

Il Cps lancia una petizione.

CATANIA – Il “no” alla riapertura delle scuole secondarie di secondo grado parte da Catania. Il CPS (Consulta Provinciale Studentesca) non riscontra le condizioni necessarie per tornare alle lezioni in presenza e lancia una petizione che ha raccolto già 11000 firme contro il rientro nelle classi il prossimo 11 gennaio.

Parla il presidente della consulta

Piermaria Capuana è il presidente della Consulta Studentesca del capoluogo etneo. “Non crediamo opportuno rientrare a scuola in un momento in cui la curva epidemiologica è in crescita. Un momento che non tiene conto, oltretutto, dei dati relativi al periodo immediatamente successivo alla fine delle feste natalizie e che sarà disponibile solo tra una decina di giorni – dichiara Capuana – a questo aggiungiamo un piano trasporti non adeguato che potrebbe comportare il rischio di un nuovo boom di contagi in un’area, quella Etnea, dove normalmente i numeri sono alti”.

La situazione siciliana

In Sicilia i rientri nelle classi in presenza negli Istituti secondari di secondo grado e nei corsi di istruzione e formazione (IeFP-Istruzione e Formazione Professionale) sono previsti per l’11 gennaio. “Non si può rientrare a scuola – continua Capuana – in un momento dove agli studenti, alle studentesse, e a tutto il personale scolastico non è garantito il diritto alla salute”. I membri della Consulta Studentesca puntano il dito anche su un piano trasporti non adeguato dopo il risultato del sondaggio avviato tra i 70000 studenti della provincia etnea. “Desideriamo rientrare in classe, ma non a queste condizioni – continua Capuana – la curva del contagio ci vede come la terza regione nel nostro paese in termini di persone ammalate di Covid-19 e dimostra che si ricorrerà alla DaD (Didattica a Distanza) interrompendo nuovamente il nostro studio già sacrificato in questi ultimi mesi”.

La missiva a Musumeci

Il CPS ha inviato una lettera al Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, chiedendo la non riapertura, giorno 11, delle strutture scolastiche. “Abbiamo chiesto, esplicitamente al Presidente della Regione di non riaprire le scuole in assenza di regole certe – dichiara ancora Capuana – rivendichiamo tutta la considerazione come studenti. Non si possono attuare scelte senza coinvolgere i protagonisti veri che per mesi non sono stati ascoltati”. Giorgio Di Bella è il rappresentante di Consulta del Convitto Cutelli e membro della giunta esecutiva del CPS.

“La Consulta Studentesca, con questa iniziativa, non si schiera per una chiusura a lungo termine – dichiara Di Bella – noi vogliamo rientrare a scuola, abbiamo rispettato ogni regola e abbiamo accettato la DaD uno strumento, questo, che ha accentuato le differenze sociali che affliggono la nostra terra. Noi difendiamo il diritto allo studio e alla salute di tutti gli studenti della Provincia facendo luce su quello che avrebbe dovuto essere fatto ad agosto e che ancora non si è visto”.

Gli studenti etnei annunciano il loro “non” rientro nelle classi lunedì prossimo, 11 gennaio, se non verranno prese in considerazione le loro richieste. “Non siamo menefreghisti e nemmeno non curanti della nostra istruzione – continua Di Bella – fateci rientrare a scuola, ma senza farci uscire più!”.

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