Skip to content
Sezioni
LiveSicilia
Cerca
Palermo
Catania
Trapani
Agrigento
Messina
Caltanissetta
Enna
Ragusa
Siracusa
Cerca
  • Home
  • Cronaca
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Cultura e Società
LiveSicilia.it / Cronaca / Trapani, la società del trasporto pubblico tra crisi e incertezze

Trapani, la società del trasporto pubblico tra crisi e incertezze

Una vera e propria grana per il sindaco Giacomo Tranchida
IL CASO
di Nicola Baldarotta
0 Commenti Condividi

TRAPANI – La società che si occupa dei trasporti pubblici nel comprensorio trapanese, interamente partecipata dal Comune di Trapani, vive un periodo di grandi incertezze. Siamo davanti a una vera e propria grana per il sindaco Giacomo Tranchida che, malgrado la vision di tutto rispetto che continua ad avere sul futuro della società di trasporti, si scontra da un lato con la lentezza decisionale degli altri Enti attori che erano stati chiamati a partecipare, ognuno con proprie quote azionari nella SpA (e cioè i Comuni di Erice, Paceco e Favignana), alla nascita di una vera e propria super società che potesse gestire, in maniera integrata, il sistema dei trasporti urbani e dei parcheggi a pagamento nei 4 Comuni; dall’altro lato, invece, è costretto a badare a questioni più terra terra come le aspirazioni ed ambizioni della politica locale.

Nelle more di procedere al rilancio di ATM SpA, il sindaco Tranchida l’anno scorso aveva optato per un cambio di strategia amministrativa e decise di affidare l’azienda di trasporti, con apposito cambio statutario, non più ad un Amministratore Unico ma ad un vero e proprio Consiglio di Amministrazione composto da 5 professionisti titolati, in modo tale da agevolare il percorso di coinvolgimento degli altri tre Comuni chiamati alla co-gestione dell’Atm. Una strategia che ha funzionato ma solo per poco. All’interno del CdA originario, era palese e certificato anche dagli atti, si crearono due fazioni e gli attriti hanno portato, qualche settimana addietro, alle dimissioni di due dei cinque componenti (il commercialista Franco Murana e l’avvocato Sabrina Giudici) immediatamente dopo l’arresto di Salvatore Barone che, di ATM, fu il direttore generale storico ed anche Presidente del CdA della stessa nei primi mesi di nascita della nuova visione strategica di ATM, poi regolarmente sostituito nel ruolo dall’ingegnere Antonio D Giovanni.

Barone, per la cronaca, è stato scarcerato dopo il suo arresto avvenuto nell’ambito dell’operazione NUARA che ha messo in luce ancora una volta i rapporti fra imprenditori e appartenenti alle famiglie mafiose del trapanese. Ma la frittata, almeno per quanto riguarda le “opportunità politiche” (così le ha definite il sindaco Tranchida), era stata fatta: Salvatore Barone, infatti, affidò la sua difesa all’avvocato Massimo Zaccarini, altro componente del CdA di ATM. Fatto che per il sindaco di Trapani venne ritenuto, appunto, inopportuno tant’è che, procedendo con la ricostituzione del decaduto CDA (a causa delle dimissioni di Murana e Giudici), Zaccarini non è stato riconfermato nel ruolo. E nemmeno l’ingegnere Di Giovanni è stato riconfermato. Il sindaco Tranchida, di contro, ha scelto di affidarsi proprio ai due professionisti dimissionari, Giudici e Murana, rinominandoli in seno al CdA e decretando Murana addirittura presidente del Consiglio di Amministrazione. Crisi risolta? Nemmeno per scherzo, anzi. Le nomine in CdA, secondo il patto politico con le liste che hanno sostenuto la candidatura di Tranchida a sindaco di Trapani, erano e continuano ad essere affidate alle indicazioni della politica. E l’avvocato Zaccarini era indicato dal gruppo consiliare dei DEMOS.

Che, ça va sans dire, ha aperto – anche al suo interno – la crisi di maggioranza al Comune capoluogo. Nel frattempo, tanto per farcire con le ciliegine il pasticcio ATM Trapani, si scopre che il terzo componente del CdA nominato dal sindaco Tranchida pochi giorni addietro, nelle more di ricostituire il plenum formale, e cioè Giacomo Cangemi (che fu candidato in una delle liste che sostenevano Tranchida), non ha i requisiti per ricoprire l’incarico. Salta, dunque, nuovamente tutto e, alla data di oggi, continua ad essere operativo il vecchio CdA costituito da DI Giovanni (presidente), Zaccarini e Carpinteri. Ma stamattina si apprende delle dimissioni formali ed irrevocabili proprio dell’ingegnere Di Giovanni. Pasticcio alla trapanese, dal sapore vecchio di politica da Prima Repubblica.

Pubblicato il 13 Gennaio 2021, 11:2213 Gennaio 2021, 11:22
0 Commenti Condividi
Commenti

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Live Sicilia

Foto e Video

Blitz Bivio, i 16 fermati a Palermo FOTO

Mafia e venti di guerra: le intercettazioni del blitz

Palella e l'intercettazione con Enzo Ercolano VIDEO

Sicilia, reparto record VIDEO: 16 posti in una notte

Credito
1 Commenti Condividi

BNT/PrestiNuova: specialisti nella cessione del quinto

di Sponsorizzato
Il volontariato
0 Commenti Condividi

Si conclude il progetto "Mi Curo di Te"

di Sponsorizzato
L'associazione
1 Commenti Condividi

Difesa e Giustizia contro il racket: l’associazione al fianco degli imprenditori

di Sponsorizzato
Il Premio
1 Commenti Condividi

Firriato, Azienda dell’anno per la sostenibilità 2021

di Sponsorizzato
Il prestigioso riconoscimento assegnato dal Gambero Rosso
Palermo
Catania
Trapani
Agrigento
Messina
Caltanissetta
Enna
Ragusa
Siracusa

Direttore Resp. Salvo Toscano - Aut. del tribunale di Palermo n.39 del 17/10/2008
Sede legale: Via Giuseppe La Farina nr. 3 - 90141 Palermo - Ufficio Registro delle imprese di Palermo nr. REA 277361 - P.I. 05808650823 - Capitale Sociale: 50.000 euro interamente versati
Tel. 0916119635 - Email: redazione@livesicilia.it - amministrazione@livesicilia.it - commerciale@livesicilia.it
Livesicilia.it Srl è iscritta nel Registro degli operatori di comunicazione al numero 19965.

Privacy Policy
Contatti
Pubblicità
RSS LiveSicilia