Dai laboratori di Palermo una scoperta contro il tumore al Colon

Dai laboratori di Palermo una scoperta contro il tumore al Colon

Il risultato del lavoro dei ricercatori del Policlinico

PALERMO – I ricercatori del dipartimento di discipline chirurgiche, oncologiche e stomatologiche del Policlinico di Palermo hanno scoperto il punto debole delle cellule staminali che alimentano la crescita delle del tumore al colon.

La scoperta, pubblicata dalla prestigiosa rivista ‘Gut’, si basa sul ritrovamento di un recettore che partecipa con altri recettori alla crescita del tumore. Questo recettore, chiamato ‘Her2’, coadiuvato dal microambiente tumorale e attraverso l’attivazione di un meccanismo molecolare, crea uno ‘scudo protettivo’ alle cellule staminali di tumore al colon che lo usano per proteggersi dalle comuni terapie anti-tumorali permettendogli di migrare e dare origine a metastasi.

Gli autori della scoperta hanno osservato che se si disattiva questo recettore e le molecole che lo stesso attiva, si blocca la capacità del tumore di dare origine alle metastasi. Questo recettore agisce da interruttore per la migrazione cellulare e la formazione delle metastasi.

“Nel cancro del colon – spiega il professore Giorgio Stassi, responsabile del laboratorio di fisiopatologia cellulare e molecolare – esistono cellule staminali che alimentano continuamente la crescita tumorale e sono invulnerabili alle terapie. Ma anche queste cellule hanno un tallone d’Achille, come è stato dimostrato dai nostri ricercatori. I tumori si diffondono, recidivano e diventano insensibili ai farmaci perché sono ‘alimentati’ da cellule staminali tumorali – aggiunge Stassi – all’origine di un tumore ci sarebbe cioè una cellula staminale impazzita, che ne garantirebbe anche la sopravvivenza. Con la loro capacità di moltiplicarsi all’infinito, infatti, le cellule staminali del cancro alimentano la malattia. Pertanto poterle colpire con farmaci selettivi, in futuro, consentirà di distruggere alla radice il tumore ed impedirgli di produrre le metastasi, che costituiscono il vero pericolo mortale del cancro”.

“Questa scoperta ci permetterà – conclude Stassi – di trovare nuove strategie per distruggere queste cellule e impedire in tal modo che il tumore si diffonda. Oggi la Sicilia grazie alle risorse messe a disposizione dall’assessorato regionale alla salute è allineata alle realtà oncologiche più avanzate d’Italia per offrire stabilmente agli ammalati da tumori il regime terapeutico più efficace per ridurre la spesa farmaceutica e innalzare la qualità dell’offerta sanitaria”.
(ANSA).

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