Il mondo del 'diritto militare' racchiuso in un libro - Live Sicilia

Il mondo del ‘diritto militare’ racchiuso in un libro

GIUSTIZIA
L'avvocato catanese Christian Petrina ha deciso di mettere nero su bianco la sua esperienza nella difesa degli uomini in divisa.

CATANIA – Una branca del diritto poco scandagliata. La giustizia militare è al centro di un  lavoro di analisi e approfondimento curato dall’avvocato catanese Christian Petrina che ha deciso di mettere nero su bianco i suoi anni di esperienza nei vari tribunali militari d’Italia dove ha difeso uomini con la divisa. Il penalista ha voluto raccontare con un linguaggio accessibile a tutti e non solo ai giuristi il “mondo” del diritto militare che è parallelo ma molto diverso da quello vissuto nel processo ordinario. Il libro dal titolo “Lineamenti di diritto militare penale e disciplinare” (edito da Libreria Editrice Torre s.a.s) è stato già presentato in ‘modalità virtuale’ vista la pandemia Covid, ma in primavera l’autore spera di poter avere la possibilità di organizzare un dibattito su un tema che merita il giusto approfondimento. 

Avvocato da dove nasce l’idea di questo libro? 

Nasce dalla idea di avere un testo che abbracciasse in modo semplice, ma sufficientemente esaustivo, i vari profili del diritto militare che vanno ben oltre quelli penali, essendo una branca del diritto che abbraccia problematiche anche disciplinari e burocratico-amministrative, si pensi, ad esempio, alla vastissima disciplina che regola i trasferimenti. Nonostante ciò, si è tentato di farlo con un un linguaggio semplice, di facile comprensione e limitato ai concetti fondamentali, affinché anche chi si avvicina per la prima volta a questo particolare aspetto del diritto, sia esso militare o giurista, possa avere un buon punto di partenza.

Cosa significa difendere – a livello penale – un uomo che indossa la divisa davanti a un Tribunale militare?

Significa sentirsi una doppia responsabilità perché dal processo penale, sia esso militare o meno, per l’uomo in divisa possono derivare conseguenze che segnano la carriera anche in modo definitivo. La sostanziale differenza sta nel fatto che se il militare viene anche assolto, ma con una formula che non esclude la commissione del fatto ma, ad esempio, solo la sussistenza dell’elemento soggettivo, potrebbero promuovere a suo carico, comunque, un procedimento disciplinare con possibili ripercussioni anche gravi sulla carriera.Ciò amplifica ulteriormente il peso del lavoro  difensivo perché raddoppia la tutela da apprestare.

Ci spiega la tipologia dei reati? Penso ad esempio al reato contro la fedeltà e la difesa.

I reati militari hanno alcune particolarità che li differenziano da quelli ordinari, soprattutto per il bene giuridico che mirano a proteggere come quelli di alto tradimento o rivelazione di segreti militari a scopo di spionaggio, miranti a tutelare, innanzitutto,  il valore della fedeltà che in ambito militare ha un significato più pregnante che in quello civile in quanto legato al particolare status che riveste chi appartiene alle Forza Armate.

In questo particolare settore del diritto c’è molto della storia costituzionale italiana, ci sono i cardini fondanti del tricolore. Quasi fosse una giustizia ‘superiore’. Lei come la vede?

La Giustizia militare è sicuramente molto diversa, quanto a presupposti e conseguenze, da quella ordinaria. Ciò si evince, non solo dalla complessità della normativa disciplinare, ma, in ambito penale ad esempio,  dalla composizione sempre collegiale dei Tribunali  militari con la presenza nel collegio medesimo di un Militare dell’Esercito, Marina, Aeronautica o Gdf di grado pari a quello dell’imputato e comunque non Inferiore al grado di ufficiale, estratto a sorte, con funzioni di giudice; ciò proprio per garantire una decisione che tenga conto anche delle particolarità della vita militare e delle conseguenze che possono derivare, ad esempio,  dalla possibile doppia forbice punitiva  cui accennavo prima.

Quale è la maggiore differenza tra un processo penale e un processo militare?

Limitandoci ad analizzare una differenza tra il processo penale “ordinario” e quello militare, senza entrare nella sfera disciplinare che è legata anche a quest’ultimo, ma completamente diversa quanto a sedi e procedura, dal punto di vista tecnico-procedimentale vi sono alcune differenze ed alcune regole da conoscere bene, soprattutto in materia di connessione tra procedimenti, applicazione delle circostanze, condizioni di procedibilità, ma anche e soprattutto in merito alla diversità intrinseca dei reati militari. Occorre uno studio specifico ed approfondito della materia che, inizialmente, sembra semplice mentre, in realtà, è davvero ostica perché piena di leggi speciali e circolari specifiche in continuo aggiornamento. Ci vuole davvero tanto tempo e dedizione .Ma la maggiore differenza, ripeto, sta nel fatto che se il militare viene anche assolto con formula dubitativa o il reato si estingue per prescrizione, sarà solo una mezza vittoria in quanto potranno esserci conseguenze disciplinari anche gravi come nel caso della sanzione di stato espulsiva della perdita del grado per rimozione.

A chi è rivolto questo libro?

Il libro è rivolto a chiunque voglia avvicinarsi a questo particolare settore giuridico,  attraverso un testo che non mira ad essere una trattazione esaustiva, per la quale si rimanda ai voluminosi testi che trattano i vari profili separatamente, bensì ha il semplice scopo di introdurre l’utente o il giurista a quelle nozioni basilari che devono conoscersi.

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