Incontri e parentele con i boss non bastano per il bollo di mafiosità

Incontri e parentele con i boss non bastano per il bollo di mafiosità

Niente misura di prevenzione per un anziano di 84 anni

PALERMO – Non bastano le frequentazioni con i mafiosi e la contiguità con gli ambienti di Cosa Nostra. Né le vecchie informative antimafia. La pericolosità sociale deve essere concreta e attuale. E nel caso di Benedetto Mazzeo, 84 anni, di mezzo c’è pure una recente assoluzione.

Il tribunale per le misure di prevenzione ha respinto la richiesta di applicazione dell’obbligo di soggiorno avanzata dalla Procura di Palermo.

L’anno scorso Mazzeo è stato assolto a fronte di una richiesta di condanna a 12 anni, ora reiterata in appello. Secondo l’accusa, l’imputato era tornato a comandare a Montemaggiore Belsito, piccolo centro in provincia di Palermo.

Il collegio presieduto da Luigi Petrucci, accogliendo la tesi del legale della difesa, l’avvocato Anthony De Lisi, ha fatto propria la giurisprudenza secondo cui, “il proposto deve offrire un contributo fattivo alle attività e allo sviluppo del sodalizio criminoso”. Non basta la “mera contiguità ideologica, la comunanza di cultura mafiosa o la riconosciuta frequentazione con soggetti coinvolti nel sodalizio”.

Al contrario “bisogna valutare la attualità della pericolosità anche per coloro che si ritengono appartenenti alle cosiddette mafie storiche come nel caso dell’odierno proposto”.

I giudici ricordano che “l’unico precedente giudiziario riguarda il processo per partecipazione al sodalizio mafioso nel quale in primo grado è stato assolto dal tribunale di Termini Imerese perché il fatto non sussiste”.

In particolare, si faceva riferimento ad alcune conversazioni di Gandolfo Maria Interbartolo (condannato a 14 anni e 4 mesi), cugino di Mazzeo in cui sembrava emergere il suo ruolo in un’estorsione. “Queste due conversazioni – scrivono i giudici – nonostante gli incontri e il rapporto di parentela con l’Interbartolo sono insufficienti a connotare il proposto come una persona appartenente al sodalizio mafioso”.

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