Lombardo jr, il boss con la "fissazione" per i kalashnikov - Live Sicilia

Lombardo jr, il boss con la “fissazione” per i kalashnikov

Il profilo criminale che emerge dalle carte del blitz della Squadra Mobile che ha decapitato il clan Cappello.
CATANIA, L'OPERAZIONE MAINCRAFT
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CATANIA – Come si può descrivere un criminale che uccide i gatti davanti casa perché gli danno fastidio? Salvuccio Jr Lombardo lo avrebbe fatto in diverse occasioni. Nei faldoni dell’inchiesta della Squadra Mobile, scattata con i fermi della scorsa settimana, è stato anche acquisito un video scambiato tramite chat di un felino morto sul selciato. Forse frutto di un gioco “al cecchino” improvvisato dal figlio del cugino di Turi Cappello (conosciuto come “Salvuccio u ciuraru”). “Quando mi sveglio di malumore iniziano a cadere i gatti che fanno bordello”, dice l’indagato in un  video live con un fucile di precisone in mano. 

Salvatore Jr Lombardo è l’altra figura chiave dell’inchiesta della Dda di Catania, coordinata dalle pm Antonella Barrera e Tiziana Laudani. Un’operazione che permette di fotografare, con grande attualità, gli assetti criminali all’interno del clan Cappello di Catania. Il giovane boss avrebbe avuto a disposizione micidiali arsenali, tra cui kalashnikov e mitra. E, da alcune conversazioni finite nell’ordinanza della gip Maria Ivana Cardillo, non avrebbe avuto paura di usarle. Il pentito Salvatore Giarrizzo, ex uomo di spicco del clan Scalisi di Adrano, ha raccontato agli inquirenti pochi mesi fa che Lombardo Jr sarebbe addirittura il “proprietario” delle armi che lo scorso anno (gennaio 2020) la Guardia di Finanza ha trovato in un terreno vicino al lido Le Capannine della playa di Catania. 

“Il Lombardo è esponente di spicco del clan, ha disponibilità immensa di armi di altissima pericolosità e mi raccontava che le armi che furono trovate sotto la sabbia vicino alla discoteca, quando fu arrestato il figlio del titolare delle Capannine, erano sue”, si legge nel verbale di interrogatorio reso da Salvatore Giarrizzo il 31 agosto 2020. E aggiunge: “Premetto che aveva una vera fissazione per le armi”.

Dalla sua casa nel villaggio Ippocampo di Mare ‘u ciuraru junior avrebbe organizzato le fila della gestione delle piazze di spaccio. E non avrebbe disdegnato, nonostante due dei suoi fossero morti nel conflitto a fuoco a Librino contro i Cursoti-Milanesi, di utilizzare le maniere forti per appianare questioni e scontri relativi anche ai confini dello smercio di droga. Come quando qualcuno si sarebbe “permesso” di vendere stupefacenti nei pressi del “passareddu” (via Poulet a San Cristoforo) da sempre roccaforte dei Cappello-Bonaccorsi. Più dei secondi (conosciuti come ‘Carateddi’) in verità. 

Il suo ruolo di comando, Salvuccio jr Lombardo lo avrebbe più volte rimarcato. Anche nelle intercettazioni. Parlando con uno dei suoi fidati, e precisamente Seby Cavallaro, precisa: “Dietro di te… sono Cappello!”. Più esplicito di così. 

I suoi “picciotti” cercando di stare attenti quando “conversano” al telefono o chattano. Rarissime volte i poliziotti sentiranno esplicitamente citare il nome e cognome di Salvatore jr Lombardo. Che è identificato come “u picciriddu”. Mentre il quartier generale, cioè la casa del giovane boss, è indicata come “casa nuova”. 

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