Cappello-Bonaccorsi, droga e soldi: tutte le condanne - Live Sicilia

Cappello-Bonaccorsi, droga e soldi: tutte le condanne

Un processo che è durato diversi anni.

CATANIA – Quando nel 2009 è scattato il blitz Revenge i ‘Cappello-Bonaccorsi’, meglio conosciuti come Carateddi nella malavita, hanno subito pesanti ripercussioni. In questo clima di riequilibrio tra il 2010 e il 2011 è emersa la figura di Alessandro Bonaccorsi che – insieme a insieme a moglie e cognati – avrebbe messo su un fiorente traffico di cocaina.

I familiari del boss Bonaccorsi

La Squadra Mobile ha piazzato alcune cimici e telecamere: quelle intercettazioni diventano il cuore dell’inchiesta che si divide in due tronconi processuali. Bonaccorsi ha scelto il rito abbreviato (conclusasi già diversi anni fa con una condanna) mentre i familiari Daniela Strano (sorella della moglie di Bonaccorsi) e Massimo Leonardi (il cognato del boss), hanno optato per il processo ordinario.

In due diverse operazioni la polizia ha sequestrato quasi 400 mila euro a casa di Bonaccorsi mentre è detenuto. I contanti sono nascosti in un doppio fondo creato in una credenza. Mentre a casa di Massimo Leonardi gli agenti della Narcotici hanno trovato una botola nel pavimento in cui è nascosto un tesoro di altri 450 mila euro. 

L’apparato probatorio è composto anche dalle conversazioni dei colloqui in carcere tra Bonaccorsi e i parenti. Quelle intercettazioni hanno inchiodato anche un altro imputato, Filippo Bonvegna (figlio del più famoso zio Nino) che avrebbe ricevuto uno stipendio per lo spaccio. 

Orazio Finocchiaro, detto ‘Iattaredda

In questo filone è entrato un altro personaggio di peso nell’ambito degli assetti criminali dei Carateddi: Orazio Finocchiaro, detto ‘Iattaredda’. Una microspia è nascosta a casa di Giovanni Musumeci, già condannato nel rito abbreviato. L’abitazione è frequentata da Mariella Bonnici, mamma di Finocchiaro. Le microspie della Mobile hanno registrato in diretta la lettura di una missiva firmata da Finocchiaro e destinataria al “figlioccio” Musumeci in cui ha dato direttive inerenti la gestione di una piazza di spaccio. La moglie di Musumeci, Emilia Anastasi ha letto ad alta voce i vari passaggi dell’epistola. Agli incontri – analizzando i filmati delle telecamere della Mobil – ha partecipato anche Filippo Crisafulli, altro imputato del processo ordinario.

La sentenza e le condanne

Sono passati tre anni dalla requisitoria della pm Antonella Barrera. Il processo si è dilungato più del previsto, anche per l’emergenza Covid che ha fatto slittare diverse udienze. Ma la sentenza è arrivata. E le condanne inferte dalla terza sezione penale del Tribunale di Catania sono pesantissime.

Orazio Finocchiaro è stato condannato a 30 anni, Massimo Leonardi invece a 25 anni di reclusione, Daniela Strano a 13 anni e 4 mesi, Filippo Bonvegna a 25 anni, Maria Bonnici a 6 anni di reclusione e 26 mila euro di multa,  Filippo Crisafulli a 12 anni e 60 mila euro di multa, Emilia Anastasi – infine – a 6 anni e 26 mila euro di multa. 

Il Tribunale ha invece assolto Rocco Anastasi – padre di Emilia Anastasi – “per non aver commesso il fatto”.

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