ACIREALE – «Un progetto di passione finito in un ginepraio su cui è stato detto di tutto e di più», così l’on. Gaetano Galvagno sintetizza la vicenda intorno al Cable Park di Acireale, il parco acquatico progettato da Wakesurfcenter di cui si è occupato il mensile S in un’inchiesta di cui LiveSicilia ha pubblicato un estratto. «Il 21 giugno 2019, la Procura di Catania archiviava la posizione penale per abusi edilizi dell’ing. Gianfranco Caudullo e dell’amministratore della società Luisa Rannisi. Alla luce dei nuovi risvolti della Procura di Catania, ritengo che l’unica strada da seguire sia la restituzione del terreno alla società e che la stessa venga messa nelle condizioni di avviare le procedure amministrative per rendere esecutivo il progetto del Cable Park per dare al territorio un’occasione di sviluppo che purtroppo è venuta a mancare. Con molta umiltà, abbiamo cercato di recuperare il progetto del Cable Park, un’opportunità che genera indotto per lo sport, per il turismo, per l’economia generale della Sicilia Orientale e nuovi sbocchi occupazionali di cui abbiamo fortemente bisogno in questo particolare momento storico».
La società Wakesurfcenter ringrazia l’on. Galvagno per il sostegno al progetto: «Da diversi anni ormai – si legge in una nota – l’on. Galvagno è rimasto al nostro fianco impegnandosi in prima persona per cercare di fare luce sulla vicenda, manifestando la propria presenza in diversi sopralluoghi, incontrando la società civile e la stampa, ma soprattutto mantenendo una precisa posizione. Un appello rimasto inascoltato dal distratto e disinvolto resto del mondo politico che oggi potrebbe, e quindi dovrebbe, far sentire la propria voce».