L'Etna, fontane di lava e cenere - Live Sicilia

L’Etna, fontane di lava e cenere

Foto da Randazzo, scattata da Attardi, Tenute Alcantara
Al momento non è stata segnalata alcuna modifica al traffico aereo.
IL VULCANO
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2 min di lettura

CATANIA – La fase di ‘riposo’ è durata poche ore. L’Etna torna a farsi sentire. Già a partire da stamattina, intorno alle 7, un pennacchio di fumo ha fatto capolino dalle aree sommitali. Poi nella mattinata l’attività è incrementata con fontane di lava di circa 300 metri con ricadute di cenere dai paesi etnei fino ai borghi marinari della timpa acese. GUARDA LE FOTO

Fontane di lava

Ecco il bollettino dell’Ingv “Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dalle ore 7.39 si registra un incremento dell’attività stromboliana al CSE. In particolare sono attive due bocche dove è concentrata l’attività stromboliana, l’attività a un getto continuo unico, passante fontana di lava, l’altezza raggiunta da tale attività è di 300 m circa.

Il bollettino Ingv

“Le sorgenti risultano localizzate al di sotto del Cratere di Sud Est ad una profondità di circa 2500 metri sopra il livello del mare. L’attività infrasonica – si legge ancora nel bollettino Ingv – è anch’essa elevata per quanto riguarda il tasso di accadimento che l’energia degli eventi e le sorgenti degli eventi sono localizzate in corrispondenza del Cratere di Sud Est”.

Decremento dopo alcune ore

L’attività ha registrato un decremento dopo alcune ore. “L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che l’attività di fontana di lava al CSE è cessata alle 08:33, rimane attiva la colata lavica verso la Valle del Bove. Per quanto riguarda – si legge nel bollettino – l’ampiezza media del tremore vulcanico, dopo una rapida fase di incremento fino a valori molto elevati, alle ore 08:20 UTC è stato osservato un repentino decremento fino a valori medio-bassi. La sorgente del tremore permane nell’area del Cratere di SE ad una profondità di circa 2600 m sopra il livello del mare. Contestualmente, anche l’attività infrasonica, ha subito una brusca diminuzione. L’analisi dei dati clinometrici ha mostrato variazioni a tutte le stazioni in concomitanza all’episodio di fontana di lava, con valori massimi (circa 3 microradianti) registrati alla stazione di Cratere del Piano (ECP). L’analisi dei dati della rete GNSS delle ultime ore mostra delle oscillazioni con ampiezza confrontabile con l’errore, e non si registrano variazioni significative”.


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