Le mani dei clan sui fondi Ue: parte il maxi processo - Live Sicilia

Le mani dei clan sui fondi Ue: parte il maxi processo

Le parti civili costituite finora sono 26

MESSINA – Prima udienza stamani nell’aula bunker di Messina del maxiprocesso alla mafia dei Nebrodi. Davanti al Presidente Ugo Scavuzzo e agli altri giudici Andrea La Spada Eleonora Vona. Imputati, 97 tra boss, insospettabili professionisti e gregari dei clan tortoriciani. In 9, davanti al gip, hanno scelto il rito abbreviato e vengono giudicati separatamente. Le parti civili costituite finora sono 12 e due parti offese che soni Agea e Ministero politiche agricole. Tra le parti civili il Parco dei Nebrodi, Regione assessorato regionale politiche agricole, associazione Addio pizzo, associazione Sos impresa, Acio Libero Grassi, Fai, imprenditore Carmelo Gullino, Acis, Aciap associazione impresa per la legalità, società solidarietà società coop, associazione Aocm, associazione per la legalità Barcellona, Associazione Pio La Torre. Il procedimento nasce da un’inchiesta della Dda di Messina guidata dal procuratore Maurizio de Lucia che ha decapitato la mafia dei Nebrodi e ha scoperto una truffa milionaria all’Ue che ha portato nelle casse dei clan milioni di euro di fondi europei. L’accusa in aula è rappresentata dall’aggiunto Vito Di Giorgio e dai pm Fabrizio Monaco, Francesco Massara e Antonio Cerchietti . A fiutare il business dei fondi Ue sono stati i clan storici di Tortorici, paese dei Nebrodi, i Batanesi e i Bontempo Scavo, che, anche grazie all’aiuto di un notaio compiacente e di funzionari dei Centri Commerciali Agricoli (CCA) che istruiscono le pratiche per l’accesso ai contributi europei per l’agricoltura, hanno incassato fiumi di denaro. I due clan, invece di farsi la. guerra, si sono alleati, spartendosi virtualmente gli appezzamenti di terreno, in larghissime aree della Sicilia ed anche al di fuori dalla regione, necessari per le richieste di sovvenzioni. L’operazione è avvenuta il 15 gennaio 2020 e denominata “Nebrodi” con 94 arresti e il sequestro di 151 aziende agricole per mafia, una delle più vaste operazioni antimafia eseguite in Sicilia e la più imponente, sul versante dei Fondi Europei dell’Agricoltura in mano alle mafie, mai eseguita in Italia e all’Estero.

Più di mille uomini della Guardia di Finanza di Messina e dei Carabinieri del ROS hanno assicurato alla giustizia numerosi componenti di famiglie mafiose contestando loro reati che ruotano attorno al lucroso affare dei Fondi Europei per l’Agricoltura in mano alle mafie combattuto con forza con il cosiddetto “Protocollo Antoci”, ideato e voluto dall’ex Presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci. L’attività della DDA di Messina, guidata dal Procuratore Maurizio De Lucia, ha squarciato il velo di silenzi e omertà che avevano soggiogato e sottomesso per anni un intero territorio e la Sicilia intera. La truffa si basava sulla individuazione di terreni ‘liberi’ (quelli, cioè , per i quali non erano state presentate domande di contributi). A segnalare gli appezzamenti utili spesso erano i dipendenti dei Cca che avevano accesso alle banche dati. La disponibilità dei terreni da indicare era ottenuta o imponendo ai proprietari reali di stipulare falsi contratti di affitto con prestanomi dei mafiosi o attraverso atti notarili falsi. Sulla base della finta disponibilità delle particelle, veniva istruita da funzionari complici la pratica per richiedere le somme che poi venivano accreditate al richiedente prestanome dei boss spesso su conti esteri.
Abbiamo colpito con un’azione senza precedenti la mafia dei terreni – dichiara Antoci – ricca, potente e violenta, ed è per questo che quella notte volevano fermarmi. Volevano bloccare l’idea di una legge nazionale e dunque tutto quello che sta accadendo oggi. Io sarò presente domani all’Aula Bunker e li guarderò dritti negli occhi, uno per uno, senza paura, senza indugi e con l’unica forza che ho: quella dello Stato”. Presenti anche i componenti dell’antimafia nazionale Piera Aiello e Michele Giarrusso eil componente dell’antimafia regionale Nello di Pasquale


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