La Lega "moderata" si spacca, Santoro: "Sono di destra, addio" - Live Sicilia

La Lega “moderata” si spacca, Santoro: “Sono di destra, addio”

La svolta verso il centro dei salviniani provoca malumori e abbandoni

PALERMO – La svolta moderata della Lega in Sicilia provoca i primi addii. Il nuovo corso del partito voluto dal coordinatore regionale Nino Minardo prevede infatti una decisa virata al centro, come dimostra l’arrivo dell’ex forzista messinese Nino Germanà: l’ultimo colpo di una serrata campagna acquisti che pesca sempre di più nel bacino moderato, ma scatena i malumori di quell’ala del partito più orientata a destra e salita sul Carroccio al tempo di Stefano Candiani.

Un cambio di strategia che non è troppo diverso da quello che succede a Roma con l’ingresso della Lega nel governo Draghi, ma che ha finito con lo spiazzare chi si trovava più in sintonia con il Salvini d’opposizione. “Quella di Minardo non è più la Lega di Candiani, quella a cui avevo aderito”, dice Stefano Santoro, fino a oggi responsabile del dipartimento Giustizia dei leghisti siciliani che in una lunga lettera ai vertici locali sbatte la porta e se ne va. “Oggi la Lega in Sicilia si sta trasformando in un partito moderato che punta al centro – continua Santoro, avvocato ed ex assessore comunale – Niente a che vedere con quel partito nazionalista e conservatore in cui ho creduto. Hanno fatto perfino un accordo con i lombardiani, ma io vengo dal Fuan, dal Movimento sociale, da Fiuggi, ho fatto politica con Fragalà e Lo Porto, che c’entro con loro?”.

Un addio che sta facendo rumore perché, al di là delle critiche sul piano nazionale (dall’ingresso nel governo Draghi al decreto Ristori, passando per le aperture dei ristoranti, il reddito di cittadinanza e la riforma della giustizia, è contro la Lega siciliana che Santoro punta il dito. “La scelta moderata del commissario regionale è assolutamente legittima, ma provoca in me un grave disagio politico – si legge nella lettera inviata, tra gli altri, anche a Minardo – Io rimango un uomo di destra, a fianco delle categorie produttive, e non mi resta che rassegnare le mie dimissioni irrevocabili”.

Meno rumoroso, ma non per questo meno significativo, l’addio di Giovanni Lo Coco, responsabile regionale del dipartimento Pesca della Lega, in prima linea nella vicenda Nuova Iside e in quella dei pescatori di Mazara, che ha lamentato una scarsa attenzione verso il settore delle marinerie e che per questo ha lasciato il partito in polemica con i deputati regionali. Un malessere, quello all’interno della Lega, che riguarderebbe anche altri amministratori e che sarebbe pronto a esplodere.

LO COCO CI RIPENSA E RESTA NELLA LEGA


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